Carro Leggero
PanzerKampfwagen II
PanzerKampfwagen II
Armato
di cannoncino da 20 mm, rappresentò il nerbo delle forze corazzate
tedesche durante le invasioni della Polonia e della Francia
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 3 uomini
Peso: 10.000 kg
Motore: Maybach a 6 cilindri a benzina da 140 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4,64 mt
- Larghezza 2,3 mt
- Altezza 2,02 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 55 km/h
- Autonomia su strada 200 km
- Guado 0,85 mt, Pendenza 50%, Gradino 0,42 mt, Trincea 1,75 mt
Equipaggio: 3 uomini
Peso: 10.000 kg
Motore: Maybach a 6 cilindri a benzina da 140 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4,64 mt
- Larghezza 2,3 mt
- Altezza 2,02 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 55 km/h
- Autonomia su strada 200 km
- Guado 0,85 mt, Pendenza 50%, Gradino 0,42 mt, Trincea 1,75 mt
Cenni Storici
Per colmare il vuoto in attesa dell'arrivo dei carri PzKpfw III e IV fu ordinato un modello temporaneo che divenne noto come il Panzerkampfwagen II. Vennero firmati contratti con le ditte Henschel, Krupp e MAN sotto la designazione Trattore Agricolo 100 (LaS 100) per nascondere il vero ruolo del veicolo. Dopo la valuzione dei prototipi, venne scelto per l'ulteriore sviluppo il modello MAN, e a questa ditta fu affidata la responsabilità dello scafo mentre alla Daimler-Benz spettò quella della sovrastruttura, Alla fine la produzione venne intrapresa anche dalle ditte Famo, MIAG e Wegmann e il carro costituì la spina dorsale delle divisioni corazzate tedesche durante l'invasione della Francia (i carri in prima linea furono circa 1000). Esso fu anche impiegato nell'invasione dell'Urss dell'anno seguente, benché in quel momento fosse invecchiato ed avesse insufficiente corazzatura e scarsa potenza di fuoco. In realtà era ormai considerato più un mezzo addestrativo che da combattimento. I veicoli della prima serie PzKpfW Il Ausf A erano stati consegnati nel 1935, armati di un cannoncino da 20 mm e di una mitragliatrice coassiale da 7,92 mm. L'equipaggio era di tre uomini e il peso in ordine di combattimento di 7,2 tonnellate.
Le prove fatte con i primi modelli di serie rivelarono che il veicolo aveva scarsa potenza con il suo motore da 130 hp, cosicché nel PzKpfw Il Ausf B venne installato un motore da 140 hp e furono apportati altri miglioramenti (in particolare una corazza frontale più spessa) che fecero salire il suo peso a poco meno di otto tonnellate. Nel 1937 venne introdotto il PzKpfw Il Ausf C, meglio corazzato. Inoltre. le piccole ruote a carrello erano state sostituite da cinque carrelli a sospensione indipendente con molle a balestra per ciascun lato (tipo di sospensione base che fu montato su tutti i restanti veicoli in produzione).
Nel 1938 uscirono il PzKpfw Il Ausf D ed E con nuove sospensioni a barra di torsione grazie alle quali raggiungevano una velocità su strada molto maggiore (56 km/h) benché la velocità fuoristrada fosse inferiore a quella dei precedenti modelli. L'ultimo modello della serie, il PzKpfw Il Ausf F, apparso nel 1940-1941, aveva maggior spessore di corazza frontale (35 mm) e laterale (20 mm), il che ne faceva salire il peso a poco meno di 10 tonnellate, con conseguente riduzione della velocità.
Per colmare il vuoto in attesa dell'arrivo dei carri PzKpfw III e IV fu ordinato un modello temporaneo che divenne noto come il Panzerkampfwagen II. Vennero firmati contratti con le ditte Henschel, Krupp e MAN sotto la designazione Trattore Agricolo 100 (LaS 100) per nascondere il vero ruolo del veicolo. Dopo la valuzione dei prototipi, venne scelto per l'ulteriore sviluppo il modello MAN, e a questa ditta fu affidata la responsabilità dello scafo mentre alla Daimler-Benz spettò quella della sovrastruttura, Alla fine la produzione venne intrapresa anche dalle ditte Famo, MIAG e Wegmann e il carro costituì la spina dorsale delle divisioni corazzate tedesche durante l'invasione della Francia (i carri in prima linea furono circa 1000). Esso fu anche impiegato nell'invasione dell'Urss dell'anno seguente, benché in quel momento fosse invecchiato ed avesse insufficiente corazzatura e scarsa potenza di fuoco. In realtà era ormai considerato più un mezzo addestrativo che da combattimento. I veicoli della prima serie PzKpfW Il Ausf A erano stati consegnati nel 1935, armati di un cannoncino da 20 mm e di una mitragliatrice coassiale da 7,92 mm. L'equipaggio era di tre uomini e il peso in ordine di combattimento di 7,2 tonnellate.
Le prove fatte con i primi modelli di serie rivelarono che il veicolo aveva scarsa potenza con il suo motore da 130 hp, cosicché nel PzKpfw Il Ausf B venne installato un motore da 140 hp e furono apportati altri miglioramenti (in particolare una corazza frontale più spessa) che fecero salire il suo peso a poco meno di otto tonnellate. Nel 1937 venne introdotto il PzKpfw Il Ausf C, meglio corazzato. Inoltre. le piccole ruote a carrello erano state sostituite da cinque carrelli a sospensione indipendente con molle a balestra per ciascun lato (tipo di sospensione base che fu montato su tutti i restanti veicoli in produzione).
Nel 1938 uscirono il PzKpfw Il Ausf D ed E con nuove sospensioni a barra di torsione grazie alle quali raggiungevano una velocità su strada molto maggiore (56 km/h) benché la velocità fuoristrada fosse inferiore a quella dei precedenti modelli. L'ultimo modello della serie, il PzKpfw Il Ausf F, apparso nel 1940-1941, aveva maggior spessore di corazza frontale (35 mm) e laterale (20 mm), il che ne faceva salire il peso a poco meno di 10 tonnellate, con conseguente riduzione della velocità.
Scafo e torretta del PzKpfw Il erano in lamiera di acciaio
da corazza saldata, con il pilota avanti, la torretta per due uomini al centro
spostata a sinistra, il motore dietro. L'armamento era costituito da un cannoncino
da 20 mm (per il quale vi erano a bordo 180 colpi), installato sul lato sinistro
della torretta, e da una mitragliatrice da 7,92 mm (per la quale vi erano
a bordo 1425 colpi), sistemata nella parte destra della torretta. Il PzKpfw
Il venne anche impiegato come mezza base per un certo numero di carri esploranti
veloci chiamati Luchs, ma uno dei veicoli più interessanti fu lo speciale
modello anfibio, sviluppato per l'invasione dell'Inghilterra nel 1940, propulso
in acqua alla velocità di 10 Km/h da un'elica azionata dal motore principale.
Venne anche prodotto un modello con due lanciafiamme denominato Flammpanzer
il (100 esemplari di esso erano in servizio nel 1942). Quando il carro base
invecchiò, lo scafo venne rapidamente reimpiegato per molti altri ruoli.
Uno fu il semovente controcarri che utilizzava il cannone sovietico di preda
bellica da 76,2 mm e che venne chiamato Marder I. A questo fece seguito il
modello Marder II, armato di un cannone controcarri tedesco da 75 mm; circa
1200 Marder Il vennero ottenuti per trasformazione o costruiti ex novo. Il
Wespe fu un semovente sul quale venne installato un obice da 105 mm, che fu
prodotto in Polonia fino al 1944.
Nonostante il progetto avrebbe dovuto fungere da anticamera per i più avanzati Panzer 3 e Panzer 4, il Panzer II costituì il nerbo delle divisioni corrazate tedesche durante le campagne di Polonia e Francia, venendo utilizzato anche nell'invasione dell'URRS del 1941, dove però mostrò bassa potenza di fuoco e scarsa protezione per l'equipaggio, motivi per cui venne ben presto relegato a compiti di addestramento.
Sviluppo
In attesa dell'arrivo dei Panze 3 e Panzer 4, nel 1934 la Germania decise di dotarsi di un carro armato ad interim migliore del Panzer 1, vale a dire cioè il Panzer II. Per nascondere il vero uso della macchina alle potenze vincitrici della prima guerra mondiale (la Germania era infatti limitata nello sviluppo bellico dal trattato di Versaill), le ditte costruttrici (Henschel, Krupp e MAN) gli assegnarono il nome di "trattore industriale numero 100". Visti i prototipi delle tre aziende, l'esercito tedesco ordinò alla MAN di procedere con la messa a punto del telaio, mentre alla Daimer Benz fu affidata la responsabilità di costruire la superstruttura, anche se la produzione verrà affidata anche a Famo, MIAO e Wegmann.La prima versione, la Ausf A, arrivò nel 1935. Pesava 7,2 tonnellate, era armata con un cannone da 20 mm e una mitragliatrice da 7,92 mm ad esso coassiale; l'equipaggio era di tre persone, ma cosa molto carente era il motore, erogante solo 97 kW di potenza. Proprio la scarsa potenza spinse gli ingegneri ad introdurre l'Ausf B, con corazzatura frontale aumentata e nuovo motore dalla potenza di 104 kW; il peso aumentò a poco meno di 8 tonnellate. Il modello C invece, entrato in scena nel 1937, portò cambiamenti al treno di rotolamento: le piccole ruote vennero sostituite da cinque ruote di medio diametro collegate a sospensioni a balestra in entrambi i lati. Nel 1938 vennero introdotte le versioni D ed E, con nuove sospensioni a barre di torsione che garantivano una velocità di 55 km/h su strada ma una minore rapidità su terreni sconnessi. Alla fine del 1940 apparve la versione finale di serie, l'Ausf. F, con una corazza frontale di 35 mm e 20 mm sui lati; il peso di conseguenza salì a poco meno di 10 tonnellate.
Impiego operativo
Il Panzer II trovò impiego nelle ultima fasi della guerra civile spagnola e per tutta la durata della seconda guerra mondiale: all'inizio del conflitto ne erano stati prodotti 1.223. Partecipò alla campagna di Polonia e all'operazione Weserübung , mettendosi positivamente in luce per la manovrabilità e la discreta potenza del cannone da 20 mm.Il 10 maggio 1940 formò la maggior parte delle forze corazzate della Wehrmacht che sconfissero l'esercito francese; durante la campagnadi Francia si cominciarono però a evidenziare i limiti del mezzo, in particolare la corazza troppo sottile ai lati, la poca potenza dell'armamento principale contro veicoli nemici corazzati e l'esiguità del numero di membri dell'equipaggio; inoltre i carristi tedeschi si trovarono a mal partito contro i goffi ma più massicci carri armati francesi, tant'è che durante il contrattacco del 17-18 maggio, per fermarli, si dovette ricorrere da parte tedesca all'appoggio tattico della luftwaffe
Il Panzer II fu anche spiegato nelle successive invasione della Jugoslavia e nella campagna di Grecia (operazione marita), subendo perdite contenute e dimostrandosi ancora utile; anche in Nordafrica i tedeschi, fino alle battute finali, impiegarono tale mezzo (in particolare l'Ausf. E e l'Ausf. F) che per le caratteristiche della guerra del deserto poté avvalersi appieno della sua grande mobilità.
L'attacco all'Unione Sovietica (operazione Barbarossa) vide in linea importanti aliquote di Panzer II dei vari modelli; in questo scenario erano però surclassati dai carri armati sovietici sia leggeri (come il BT-5 o T-26) che medi (il famoso T-34) sotto l'aspetto dell'armamento e della corazza. Perciò i tedeschi lo ritirarono quasi completamente dalla prima linea entro la fine del 1942, impiegandolo come ricognitore per conto delle divisioni corazzate o per compiti antipartigiani.
Lo scafo del Panzer II servì per lo sviluppo di diversi semoventi, mentre alcune torrette furono riciclate come fortificazioni nel Vallo Atlantico.
Tecnica
l nuovo scafo progettato dalla MAN era caratterizzato da una struttura classica con il motore Maibacht installato in un compartimento posteriore, mentre il pilota sedeva nel compartimento anteriore; capocarro e mitragliere erano alloggiati in torretta. L'armamento, tutto concentrato nella torretta, era costituito da un cannoncino, posto sulla sinistra, da 20 mm e da una mitraliatrice, alla destra del cannone, MG 34 da 7,92 mm. Erano disponibili 180 colpi per il cannone e 1.425 per l'MG 34.
Come il Panzer 1, fu soprattutto concepito come mezzo di transizione, destinato a fornire uno strumento di addestramento per gli equipaggi e di ricerca delle caratteristiche ottimali.
Nonostante il passaggio ad un armamento più pesante e alla torretta ospitante due uomini di equipaggio (capocarro e armiere), i limiti rimasero gravi, poiché l'armamento risultò comunque inadeguato sia nell'impiego contro la fanteria che contro i carri nemici, mentre l'equipaggio di tre uomini era ancora insufficiente per consentire al capocarro di dedicarsi esclusivamente al comando e al coordinamento con gli altri mezzi.
La corazzatura inoltre, anche se maggiormente protettiva contro le armi della fanteria, era inefficace contro qualsiasi tipo di arma "pesante", compresi i fucili anticarro che proprio negli anni della progettazione del PzKW II erano diffusi tra gli eserciti europei.
Gli insegnamenti tratti dal suo impiego porteranno ai criteri progettuali del Panzer 3, il primo carro armato moderno della storia.
Varianti
Il Panzer II fu la base di lancio del veicolo da ricognizione Luchs (lince) del 1942 con sospensioni a barra di torsione simile a quella del Tiger e dei Panther, il treno di rotolamento a ruote sfalsate ed estese migliorie allo scafo e alla torretta. Altra curiosa variante fu il Panzer II appositamente messo a punto per l'invasione del regno unito (mai avvenuta), dotato di un'elica posizionata a fianco del motore principale capace di spingere il carro armato ad una velocità di 10 km/h in acqua. A ben altro scopo venne invece introdotto il Flammpanzer II (Sd.Kfz. 122) dotato di lancafiamme, di cui 100 esemplari erano in servizio nel 1942.
Vi fu anche lo studio a metà della seconda guerra mondiale di una versione concepita per la ricognizione armata in presenza di forte minaccia di carri avversari, che avrebbe dovuto prendere il nome di "Leopard" avente corazzatura fortemente aumentata, nuova torretta dotata di sezione frontale ridotta (denominata "schmallturm") armata di cannone ad alta velocità 5 cm KwK 39 (canna per proiettili di 50 mm di diametro, con lunghezza della canna pari a 60 volte il calibro ovvero 3 metri). Il progetto venne però abbandonato per non distogliere risorse dalla produzione dei carri armati da combattimento quali il Panther ed il Tiger.
Quando divenne obsoleto, lo scafo del Panzer II servì come punto di partenza per il caccacarri marde 2 e per il semovente dell'artiglieria Wespe.
Il Modello PanzerKampfwagen II
PanzerKampfwagen II Ausf G
IL MONTAGGIO DEL MODELLO
NELLA FOTO SOPRA HO STUCCATO LA PARTE ANTERIORE PERCHE NON COMPLETAMENTE ADERENTE
STESA LA MANO DI PRIMER CON OMBREGGIATURE
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