giovedì 12 aprile 2012

Cacciacarri Panzerjäger I


Cacciacarri
Panzerjäger I
 Fu una delle prime traformazioni fatte dai tedeschi nel tentativo di prolungare nel tempo l'impiego del PzKpfw I, il cannone aveva potenza sufficiente ma l'affusto non forniva alcuna protezione.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
3 uomini
Peso:
6.000 kg
Motore:
Maybach NL 38 a 6 cilindri a benzina da 100 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 4,14 mt
- Larghezza 2,013 mt
- Altezza 2,1 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 40km/h
- Autonomia su strada 140 km
- Guado 0,6 mt, Pendenza 57%, Gradino 0,37 mt, Trincea 1,4 mt
 Cenni Storici
Quando nel 1934 vennero prodotti i primi carri leggeri Panzerkampfwagen I (PzKpfw I) essi erano destinati soltanto al ruolo di veicoli da addestramento, ma in pratica vennero poi impiegati, nei primi anni di guerra, come carri da combattimento perché non vi era ancora sufficiente disponibilità di carri più grandi e più pesanti.
Il PzKpfw I aveva un equipaggio di appena due uomini, era armato solo di una mitragliatrice e offriva assai scarsa protezione, stante la sottigliezza della corazza. Dopo la fine del 1940, la maggior parte di PzKpfw I venne radiata dal servizio operativo e trattenuta solo per le originarie funzioni di mezzo per l'addestramento. Un gran numero di scafi di carri esuberanti alle esigente addestrative rimase inoperoso, per cui si colse l'occasione di trasformare tali scafi nei primi semoventi di artiglieria. 
 In precedenza era già stata presa in considerazione l'ipotesi di addivenire ad una qualche forma di cannoni controcarri mobili che avrebbero costituito una notevole risorsa per i reparti controcarro. Il primo esemplare di tale veicolo fu realizzato montando un cannoncino controcarri Pak 35/36 da 3,7 cm su di un PzKpfw I senza torretta. Tale trasformazione, pur apparendo promettente, non venne adottata perché, già alla metà del 1940, ci si rese conto che il cannoncino da 37 mm non era di potenza tale da poter affrontare le future corazze dei carri. Invece del 37 mm venne montato un cannone controcarri cecoslovacco da 47 mm - un'arma potente e robusta che impiegava un proietto capace di perforare quasi tutte le corazze di quel periodo - e la nuova combinazione venne omologata per il servizio nelle forze armate tedesche quale Panzerjäger I für Pak(t) 4,7 cm (cacciatore di carri I per cannone controcarri [cecoslovacco] da 4,7 cm). 
 Questa trasformazione ebbe essenzialmente la caratteristica di un primo tentativo di adattamento, consistente in un lavoro sostanzialmente semplice: togliere la torretta, applicare una piastra corazzata sulla parte anteriore del cerchio di rotolamento della torretta, creare una piccola piattaforma di lavoro sui cofani del motore. Il cannone fu montato in uno scudo lasciato aperto nella parte superiore e in quella posteriore. L'equipaggio comprendeva il pilota, che occupava lo stesso posto che nel PzKpfw I originario, e due serventi per il cannone. La dotazione normale a bordo del mezzo per il cannone era di 74 colpi, numero che poteva essere superato senza gravi difficoltà. Lo scafo più usato per la trasformazione era quello del PzKpfw I Ausf B. 
Il Panzerjäger I prestò servizio nell'Africa del Nord e durante le prime fasi della campagna dell'Unione Sovietica. Esso dimostrò di possedere una potenza di fuoco tale da mettere fuori combattimento i carri avversari, ma la mancanza di protezione per l'equipaggio lo rendeva un bersaglio molto vulnerabile. Di conseguenza, quando si rese disponibile materiale più appropriato, venne ritirato dal servizio di prima linea e assegnato a compiti di polizia più che di combattimento carrista. 
 Il Panzerjäger I era il tentativo di trasformare il vecchio Panzerkampfwagen I in un semovente cotrocarri di un certo valore, e per questo motivo venne privato della torretta per installarvi l'arma più potente che fosse possibile adattare al suo scafo piuttosto piccolo e leggero, ovvero il temibile cannone cecoslovacco da 47 mm, una delle migliori armi della categoria, protetto da una scudatura in acciaio.

Sviluppo 

Ancorché largamente impiegato negli anni '30 e fino al 1941, il Panzer I era un carro nato solo come mezzo d'addestramento, che non permetteva in pratica l'ingaggio di altri mezzi corazzati. Infatti non solo era corazzato con un massimo di 13 mm di acciaio, ma le sue 2 mitragliatrici leggere erano pressoché inutili contro le corazze, anche leggere, dei veicoli avversari. In pratica era un pariclasse più sofisticato, del carro leggero L3 italiano, con le mitragliatrici disposte in torretta rotante, ma per il resto era sempre un carro leggero biposto, con 13 mm di acciaio, 2 mitragliatrici leggere e 40 km/h.
 Almeno, il successivo carro PzKpfw II  era triposto, meglio corazzato e con un cannone da 20 mm, ma entrambi vennero inizialmente considerati giustamente solo mezzi d'addestramento. Con tali veicoli l'esercito tedesco combatté in Polonia, e poi costituì il 60% delle masse corazzate che invasero la Francia.
 Ma oramai il Panzer I era solo un mezzo buono per la ricognizione e poco altro. Lo scafo base non permetteva di installare armi più pesanti in torretta, e benché si siano visti prototipi con 80 mm di corazza (come stavano facendo gli inglesi con i Matilda 1), l'utilità di tale veicolo venne messa in discussione e non se ne fece nulla.
 Ma siccome i tedeschi tendevano a 'non buttare via niente' allora idearono versioni speciali anche del Panzer I. Tra queste, dei piccoli carri comando con una mitragliatrice fissa a prua, ma anche, per quel che riguarda la nostra storia, un cacciacarri.

Tecnica

 Lo scafo base del Panzer I rimaste tale e quale: aveva un motore da 100 hp a benzina, 5 ruote principali, 4 reggicingolo, una di rinvio e una, anteriore, motrice. La corazza restò pure la stessa.

 Quello che cambiò in questo minuscolo veicolo, grande pressappoco come un'utilitaria, era la parte superiore dello scafo, che aveva adesso una postazione scudata in maniera assai pesante, per un cannone controcarro da 47 mm. Era questo il Wz 36 cecoslovacco, prescelto dopo una prova precedente. Questa era stata fatta con un Pak 35/36 da 37 mm in dotazione standard ai reparti controcarro tedeschi: ma quest'arma, benché capace di perforare 40 mm circa a 400 m era considerata, già nel 1940, di valore quantomeno limitato.

 Invece, venne installato il pezzo cecoslovacco, capace di sparare un potente proiettile da circa 1,5 kg che perforava 51 mm a 640 m, ovvero con buone possibilità di distruggere i carri dell'epoca. Esso era facilmente riconoscibile per il lungo cilindro (che sembrava una canna di mitragliatrice raffreddata ad acqua) e il freno di bocca, che nell'insieme lo rendevano dall'aspetto assai goffo e superato, non rivelandone appieno la potenza distruttiva. La dotazione munizioni assumeva un valore molto rispettabile, di 74 colpi, di cui 64 AP (anticarro) 10 di munizioni HE (altamente esplosive), aumentabile senza gravi difficoltà se necessario.

 La trasformazione consisté nel rimuovere la torretta, sistemare sulla parte anteriore dell'anello di rotolamento la scudatura e creare sopra il comparto motore una piccola piattaforma di lavoro per il personale, nel frattempo salito a 3 uomini: capocarro, cannoniere e pilota. Lo scafo più usato era quello del Pz I Ausf B., la seconda e più numerosa delle serie. Il nuovo mezzo venne chiamato Panzejager I fur Pak(t) 4,7 cm (t) sta per cecoslovacco, l'origine del cannone.

 

Produzione

La produzione totale fu di 202 veicoli. Le industrie Alkett produssero la prima serie di 132 esemplari nel 1940. Dieci della seconda serie di 70 furono assemblati sempre dalla Alkett, mentre i rimanenti 60 furono assemblati dalle industrie Klöckner-Humboldt-Deutz  fra il 1940 e il 1941. I veicoli della seconda serie sono riconoscibili dallo scudo superiore a sette facce, a differenza di quelli a cinque facce della prima serie.

Servizio

 

Il nuovo semovente controcarri si mise subito in luce, combattendo durante l'invasione della Francia, in Nord Africa e in URSS nel 1941.
Novantanove veicoli armarono i Battaglioni Controcarro 521, 616, 643 e 670 durante l'invasione della Francia. Solo il Battagliaone 521, però, partecipò dall'inizio della campagna, mentre gli altri tre erano ancora in fase di addestramento durante i primi giorni di battaglia. Solo successivamente furono mandati al fronte
 Ventisette Panzerjäger I armarono il Battaglione Controcarro 605 in Nord Africa. Esso arrivò a Tripoli tra il 18 e 21 marzo 1941. Cinque rimpiazzi furono spediti durante il settembre 1941, ma solo tre arrivarono poiché gli altri due furono affondati insieme alla fregata che li stava trasportando. All'inizio dell'Operazione crussander il Battaglione era a pieni ranghi, ma perse tredici veicoli durante i successivi scontri. Ulteriori quattro rimpiazzi furono spediti nel gennaio 1942, perciò alla Battaglia di Allgazala ne erano presenti diciassette. Nonostante un ulteriore rinforzo di tre veicoli durante il settembre/Ottobre 1942, il battaglione aveva solo undici mezzi funzionanti all'inizio della Seconda battaglia di El Allmein. Gli ultimi due rimpiazzi giunsero al Battaglione nel novembre 1942
 Al 27 luglio 1941 il Battaglione 529 aveva perso 4 Panzerjäger. Al 23 novembre 1941 risultavano ancora sedici veicoli, sebbene due non fossero in condizioni di operare.. La maggior parte dei mezzi sembrerebbe non essere sopravvissuta all'Inverno 1941/42. Sempre il Battaglione 529, quando fu sciolto nel giugno 1942, aveva ancora solo due Panzerjäger operativi. Solo il Battaglione 616 sembrerebbe fare eccezione, poiché risulta che tutte e tre le compagnie che lo componevano, disponevano ancora di PanzerJager I durante l'autunno 1942


 Benché il Panzerjäger I fosse probabilmente il miglior modo di riutilizzare il carro PzKpfw I, si trattava pur sempre di un espediente. La sua potenza di fuoco poteva mettere fuori uso molti dei carri dell'epoca, e la mobilità era buona nonostante tutto, ma il problema era che esso si dimostrava a sua volta un facile bersaglio, una volta che la sua sagoma assai alta fosse stata scoperta. Praticamente qualunque cannone di carro avrebbe potuto metterlo fuori gioco, e a questo andava aggiunta l'artiglieria e gli attacchi aerei, specialmente contro l'equipaggio dietro il cannone.

Così il veicolo venne via via messo fuori servizio appena arrivarono cacciacarri e semoventi migliori, basati sullo scafo dei vari PzKpfw II e III, oltre che mezzi cecoslovacchi. Molti dei veicoli rimpiazzati furono utilizzati nei Balcani.
L'era del PzKpfw I 'combattente per caso' era quindi definitivamente tramontata, anche se non prima di infliggere, con questa trasformazione, diversi danni e perdite a mezzi che il carro base non avrebbe potuto nemmeno intaccare. L'esperienza sarebbe servita per progettare veicoli migliori, di cui questo era giusto il primo di una lunga serie.
































































PanzerKampfwagen 38(t) TNH P-S



Carro Leggero
PanzerKampfwagen 38(t)
TNH P-S
 Ottimo mezzo, fu in servizio fino alla fine degli anni sessanta.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
4 uomini
Peso:
9.700 kg
Motore:
Praga EPA a 6 cilindri a benzina raffreddato ad acqua, da 150 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4,546 mt
- Larghezza 2,133 mt
- Altezza 2,311 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 42 km/h
- Autonomia su strada 200 km
- Guado 0,9 mt, Pendenza 60%, Gradino 0,787 mt, Trincea 1,879 mt
 Cenni Storici
Per il rapido peggioramento della situazione internazionale nel 1937, l'esercito cecoslovacco iniziò la procedura per l'approvvigionamento di un nuovo carro leggero, intenzionato a che non si ripetessero gli inconvenienti avvenuti con il carro leggero LT vz 35 a causa della mancanza di prove valutative. La Skoda presentò i suou S-11-1 e S-11-b, mentre la CKD presentò un LT vz 35 con motore e cambio del carro TNH, l'LTL, il TNH P-S (già prodotto per l'esportazione) ed un nuovo carro medio chiamato V-8-H.
Durante le prove si riscontrò che il progetto migliore era il TNH P-S e il 1° luglio 1938 questo venne omologato come carro leggero ufficiale dell'esercito cecoslovacco sotto il nome di LT vz 38; ma nessuno ne era ancora entrato in servizio nel 1939 all'epoca dell'occupazione tedesca. Il veicolo rimase in produzione per l'esercito tedesco fra il 1939 e il 1942 e più di 1400 esemplari vennero costruiti sotto le designazioni da Panzerkampfwagen 38(t) Ausf A a PzKpfw 38(t) Ausf G (Ausf = Ausführung = modello, marca). I tedeschi inoltre esportarono 69 veicoli in Slovacchia, 102 in Ungheria, 50 in Romania e 10 in Bulgaria. 
 Durante l'invasione della Francia il carro venne impiegato dalla 7° e 8° divisione corazzata e rimase in servizio come carro leggero fino al 1941-1942. Scafo e torretta del veicolo erano di lamiere di acciaio da corazza chiodate, con la parte superiore della torretta imbullonata. Lo spessore minimo delle corazze era di 10 mm, il massimo di 25 mm, ma a partire dal modello E lo spessore venne aumentato a 50 mm. Il posto del pilota era sul davanti a destra, con il mitragliere a sinistra che azionava la mitragliatrice MG37(t) da 7,92 mm. La torretta per due uomini era al centro dello scafo ed era armata di un cannone Skoda A7 da 37,2 mm che poteva sparare proiettili perforanti e ad alto esplosivo con elevazione di +12° e depressione di -6°. Coassialmente al cannone, alla sua destra, vi era un'altra mitragliatrice da 7,92 mm. Le dotazioni delle munizioni erano di 90 colpi da 37 mm e di 2550 colpi per le mitragliatrici. Il motore era nella parte posteriore, accoppiato a un cambio con cinque marce avanti e una retromarcia. Le sospensioni consistevano da ciascun lato in quattro larghe ruote portanti gommate sospese a coppie su molle a balestra, con la ruota motrice avanti e quella di rinvio a due rulli guidacingolo.
Divenuto superato come carro, il PzKpfw 38(t) fu ampiamente utilizzato come veicolo esplorante e i tedeschi montarono su qualche esemplare la torre dell'autoblindo leggera SdKfz 222 completa del suo cannoncino da 20 mm. Lo scafo del carro leggero venne anche preso a base per un gran numero di veicoli fra cui il cacciacarri Marder, che venne provvisto di una nuova sovrastruttura armata di un cannone controcarro da 75 mm, diversi cannoni semoventi da 15 cm, un cannoncino contraerei semovente da 20 mm, diversi tipi di veicoli porta-armi e il cacciacarri Hetzer, armato di un cannone da 75 mm in uno scomparto da combattimento completamente chiuso, a rotazione limitata. Il Hetzer venne considerato come uno dei migliori mezzi del suo tipi impiegati nella Seconda guerra mondiale. Fra il 1944 e il 1945 ne vennero costruiti 2584 esemplari e la produzione continuò dopo la guerra per l'esercito cecoslovacco, mentre altri 158 vennero venduti alla Svizzera nel 1946-1947 sotto la designazione G-13. Questi vennero infine ritirati dal servizio alla fine degli anni sessanta. 
 l Panzer 38(t), abbreviazione di Panzerkampfwagen 38(t), fu un carro armato di origine cecoslovacca usato dall'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. È conosciuto anche come TNH-PS, nome dato al primo prototipo, o LT vz 38, denominazione ufficiale usata dall'esercito cecoslovacco, il quale non riuscì comunque ad utilizzarlo in battaglia a causa dell'occupazione tedesca. Nato dall'esperienza fatta sul precedente LT vz 35, questo carro si guadagnò una buona reputazione e fu esportato in paesi come Svezia, Persia, Perù, Svizzera e Lituania

Produzione

 La rapidissima degenerazione della situazione internazionale portò l'esercito cecoslovacco ad ordinare presto un veicolo migliore del LT vz 35, e i veicoli presentati dalla Skoda erano i prototipi "S-11-a" e "S-11-b", che vinsero la competizione contro la CKD che presentava un LT vz 35 ammodernato con una meccanica migliorata, quella che era presente nel modello TNH già prodotto per l'esportazione. Il motivo per cui venne preferita la Škoda era il treno di rotolamento di nuova concezione.

 

Questo mezzo, denominato LT vz 38, venne omologato per la produzione il 1 Luglio 1938, ma non ebbe successo nelle forze armate locali perché ebbe luogo l'annessione alla Cecoslovacchia da parte della Germania Nazista. La produzione si sarebbe svolta solo per l'esercito tedesco e raggiunse nel 1942 circa 1.400 esemplari complessivi, poi venne sospesa. Prima di questo tuttavia il 23 marzo 1939 la ČKD spedì nel Regno Unito un LT vz 38 nella speranza che il Royal Armoured Corps ne approvasse l'acquisto, ma i tecnici britannici lo giudicarono inidoneo sotto il profilo della potenza di fuoco e dell'abitabilità dell'equipaggio. Di parere totalmente diverso furono i tedeschi che invece ordinarono alla ČKD di continuare a produrre il veicolo.
Nonostante la versione "Ausf. S", richiesta dalla Svezia, fosse stata confiscata dai nazisti, alla Scania-Vabis vennero ugualmente concessi i diritti di produzione che sfociarono nello "Strv m/41".

Versioni

PzKpfw 38(t) Ausf. A
Versione originale prodotta dopo l'annessione della Cecoslovacchia da parte di Hitler. 15 vennero usati nella campagna norveggese e 59 erano in forza alla 3. Leichte-Division durante la campagna di Polonia. L'unico teatro dove non entrò in servizio fu quello africano.
PzKpfw 38(t) Ausf. B
Usato dalla 7 e 8 Panzer Division durante la campagna di francia e solo dalla seconda unità anche nell'operazione Marita.
PzKpfw 38(t) Ausf. C
Frutto di un nuovo ordine effettuato nel 1940. Il servizio operativo fu lo stesso del modello precedente.
PzKpfw 38(t) Ausf. D
Fabbricato dal settembre 1940, aveva la corazza frontale semplificata per migliorare la produzione in serie.
PzKpfw 38(t) Ausf. E
In questa versione si aggiunsero delle protezioni che portarono la corazzatura totale frontale a 50 mm e quella laterale a 30 mm; inoltre furono installati i silenziatori.
PzKpfw 38(t) Ausf. F
Versione leggermente migliorata rispetto alla precedente con eliminazione dei silenziatori.
PzKpfw 38(t) Ausf. G
Modello del tardo 1941 con ulteriori protezioni.
PzKpfw 38(t) Ausf. S
Modello ordinato dalla Svezia ma posto sotto sequestro dalla Germania, che vi installò nuove radio per convertirli a carro comando (Panzerbefehlswagen 38(t) era il nome originale). Alcuni di questi esemplari furono comunque esportati nella Republica Slovacca e parteciparono ad alcuni combattimenti nel sud dell'Unione Sovietica tra il 1941 e il 1942
 Altri veicoli derivati da questo carro furono lo Sd.Kfz. 140/1, che abbinava il suo telaio con la torretta di uno Sd Kfz 222 per creare un mezzo da riconizione prodotto in 70 esemplari dal 1943 al 1944; il Nebel Ausrüstung, che aveva la torretta rimossa per fare spazio a congegni fumogeni; e il Waffenträger, nome generico assegnato ai veicoli portamunizioni disarmati. Nello specifico del Panzerkampfwagen 38(t), il motore fu spostato in avanti per aumentare la capacità di carico, ma l'inizio tardivo della produzione (1945 inoltrato) fece sì che uscirono dalle fabbriche solo due di questi esemplari: uno destinato al trasporto dei proiettili da 8,8 cm o da 10,5 cm e un altro a quelli da 12,8 cm
 Si pensò persino ad un prototipo subacqueo capace guadare i fiumi denominato "AP-1", ma l'idea rimase sulla carta così come il "Panzer 38(d)", progettato da tecnici tedeschi che pensarono ad uno scafo più largo e ad un motore da 156,6 kW (base di partenza per i carri della Serie Entwicklung ). Diversamente, furono sfornate alcune versioni lanciafiamme, equipaggiate con un serbatoio di liquido infiammabile da 200 1 al traino

Struttura

  La tecnica del mezzo vedeva una struttura simile al precedente modello 35, ma con un treno di rotolamento costituito da quattro grandi ruote portanti gommate e, notare bene, due piccoli rulli di rinvio superiori, per cui quello che sembrava un treno tipo Christie era in realtà qualcosa di sensibilmente diverso.

 L'equipaggio era di quattro uomini (il pilota sedeva davanti sulla destra, il mitragliere alla sua sinistra, mentre i due addetti al cannone prendevano posto dietro di loro), e il capocarro poteva usufruire di una cupola di osservazione e di un alto periscopio corazzato, capace di guardare sui 360 gradi in quanto più alto anche della cupola appena dietro. L'armamento era costituito da un cannone da 37 mm di tipo più moderno che nei precedenti, con una elevazione che andava fino a 12 e una depressione fino a -6°, capace di perforare una corazza spessa 35 mm da una distanza di 1.100 m. Le sospensioni erano a balestra, mentre la ruota di rinvio era dietro e non davanti, cosa piuttosto strana perché costituiva un regresso almeno concettuale.

 I primi modelli erano rivettati, ma presto si procedette a saldare le piastre per garantire una migliore protezione all'equipaggio. La torretta era imbullonata allo scafo. Il propulsore veniva montato nella parte posteriore del telaio ed era collegato ad un cambio in grado di fornire una retromarcia e cinque marce in avanti.

 

Servizio

 Il Panzerkampfwagen 38(t) entrò in servizio con la Wehrmacht non appena iniziò la Seconda Guerra Mondiale, vale a dire durante la campagna di Polonia: 80 mezzi infatti erano in uso presso la 2. e 3. Leichte-Division, future 7. e 8. Panzer-Division che lo portarono nella campagna di Francia dove venne ampiamente apprezzato. Circa la decima parte dei carri totali disponibili dall'esercito tedesco erano in quel momento Panzer 38(t), e la 7. Panzer-Division ne ebbe in carico 132, mentre la 8. Panzer-Division ne ricevette 85.

 Il Panzerkampfwagen 38(t) era un carro assai mobile, anche se non molto veloce e operò bene per i primi anni. L'operazione Barbarossa lo vide dispiegato in 754 esemplari, circa 1/4 del totale dei carri tedeschi, ripartiti tra le divisioni corazzate numero 7, 8, 12, 19 e 20. Nel luglio 1941 i carri schierati salirono a 763, numero che calò nell'aprile 1942 a 522. Durante la guerra il cannone si dimostrò via via superato, e così il piccolo ČKD da 9.700 kg di peso in ordine di combattimento venne declassato inevitabilmente in seconda linea.

 

 

Modello Produzione Esemplari 
PzKpfw 38(t) Ausf. A maggio - novembre 1939 150
PzKpfw 38(t) Ausf. B gennaio - novembre 1940 110
PzKpfw 38(t) Ausf. C gennaio - novembre 1940 110
PzKpfw 38(t) Ausf. D settembre - novembre 1940 105
PzKpfw 38(t) Ausf. E novembre 1940 - ottobre 1941 275
PzKpfw 38(t) Ausf. F novembre 1940 - ottobre 1941 525
PzKpfw 38(t) Ausf. G ottobre 1940 - luglio 1942 321
PzKpfw 38(t) Ausf. S maggio - dicembre 1941 90
























































Non tutto era però finito, perché 15 mezzi contrastarono lo sbarco in Normandia Alleato e altri 229 vennero adibiti a compiti di occupazione fino alla metà del 1944. A molti carri inoltre venne tolta la torretta in funzione di carri addestramento, con le prime trasferite nelle battere costiere del Vallo Atlantico e in Italia
Per quello che riguarda invece gli alleati della Germania, il Regno di Romania ne usò 50, la Repubblica Slovacca 90 o 69 (che li schierò contro la Wehrmacht nella rivolta dell'agosto 1944), l'Ungheria 102 e il Regno di Bulgaria 10. Qualche esemplare catturato prestò servizio persino nell'Armata Rossa e la rinata Cecoslovacchia lo riutilizzò fino al 1950 come carro addestramento

PanzerKampfwagen 35(t) LT vs 35



Carro Leggero
PanzerKampfwagen 35(t)
LT vs 35
 Realizzato in Cecoslovacchia, pur se di progettazione datata, combatté, in varie versioni, su tutti i fronti.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
4 uomini
Peso:
10.500 kg
Motore:
Skoda a 5 cilindri a benzina raffreddato ad acqua, da 150 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4,9 mt
- Larghezza 2,159 mt
- Altezza 2,209 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 40 km/h
- Autonomia su strada 193 km
- Guado 0,8 mt, Pendenza 60%, Gradino 0,787 mt, Trincea 1,981 mt
 Cenni Storici
Nell'ottobre del 1934 l'esercito cecoslovacco ordinò due prototipi di un carro medio chiamato S-11-a (o T-11), la cui costruzione venne ultimata l'anno seguente. Nel giugno del 1935 ebbero inizio le prove valutative presso i reparti e vennero subito riscontrati molti difetti, dovuti allo sviluppo affrettato del mezzo.
Senza aspettare che i difetti venissero eliminati, fu ordinato un primo lotto di 160 veicoli, nell'ottobre del 1935; i primi cinque esemplari vennero consegnati l'anno seguente, ma furono riscontrati tanti difetti che i veicoli vennero restituiti alla Skoda per le opportune modifiche. Un ulteriore lotto di 138 veicoli venne ordinato per l'esercito cecoslovacco, che battezzò il carro LT vs 35 mentre la Romania ne ordinò 126 sotto la designazione R-2. La maggior parte dei difetti vennero gradualmente eliminati e il veicolo acquistò buona reputazione. 
 I tedeschi rilevarono i veicoli restanti, che denominarono Panzerkampfwagen 35(t), e ne fecero costruire altri 219 specificatamente per il loro esercito nella fabbrica della Skoda. A quel tempo era tale la deficienza di carri nell'esercito tedesco che la 6° divisione corazzata venne provvista del PzKpfw 35(t) giusto in tempo per partecipare all'invasione della Francia nel 1940. Questi carri rimasero in servizio fino al 1942, quando la maggior parte di essi venne convertita ad altri ruoli: trattori per mortai (Mörserzugmittel), trattori di artiglieria (Zugkraftwagen), veicoli per manutenzione nei battaglioni carri. Spesso si dimentica che prima della Seconda guerra mondiale la Cecoslovacchia era uno dei principali paesi esportatori di veicoli corazzati e di trattori di artiglieria che vendeva all'Austria, Bulgaria, Lettonia, Perù, Romania, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria.
Lo scafo del carro LT vs 35 era costituito da lamiere di acciaio da corazza chiodate il cui spessore variava da 12 mm ad un massimo da 35 mm. Il posto del pilota era sul davanti del veicolo a destra, mentre alla sua sinistra vi era il mitragliere che azionava la mitragliatrice ZB vs 35 o 37 da 7,92 mm. Il capocarro-cannoniere ed il caricatore-radiofonista erano nella torretta capace di ospitare due uomini installata al centro dello scafo. L'armamento principale era costituito da un cannone Skoda vs 34 da 37,2 mm con una mitragliatrice ZB 35 o 37 da 7,92 mm montata coassialmente sulla destra. Le dotazioni delle munizioni di bordo erano di 72 colpi da 37 mm e di 1800 per le mitragliatrici.
Motore e cambio erano nella parte posteriore dello scafo, il cambio aveva sei marce avanti e una retromarcia. Le sospensioni consistevano da ciascun lato in otto piccole ruote portanti (due per carrello); la ruota motrice era dietro e quella di rinvio avanti; vi erano inoltre quattro rulli guidacingolo. Caratteristica insolita, il gruppo cambio e il gruppo sterzo erano serviti da un dispositivo ad aria compressa per ridurre la fatica del pilota, ciò consentiva al carro di percorrere lunghe distanze ad alta velocità. Questi sistemi presentavano inconvenienti quando i carri venivano impiegati sul fronte orientale, a causa delle bassissime temperature locali. 
 Il LT vz 35 fu un carro armato leggero cecoslovacco, utilizzato in seguito anche dalla Werhmacht col nome di Panzerkampfwagen 35(t) (PzKpfw 35(t)) o più comunemente Panzer 35(t).

Produzione

Nel periodo tra le due guerre mondiali nella nuova nazione cecoslovacca crebbe un'industria militare all'avanguardia, in grado di progettare e realizzare in maniera del tutto indipendente carri leggeri e medi. Nell'ottobre del 1934 l'esercito cecoslovacco richiese alle officine Skoda lo sviluppo di un nuovo modello di carro armato medio-leggero; il veicolo, denominato inizialmente S-11-a e basato su un precedente studio Škoda per un carro da 8 tonnellate, venne realizzato in due prototipi l'anno dopo.
Le prove pratiche dimostrarono che il veicolo era ben lungi dall'essere pronto per la produzione e che necessitava di molte modifiche e migliorie, tuttavia già nell'ottobre 1935 ne venne ordinato un primo lotto di 160 esemplar]; la fretta di mettere in produzione il nuovo carro era motivata dalla preoccupazione suscitata in Cecoslovacchia dal nuovo cancelliere della vicina Germania Adolf Hitler, il quale non faceva segreto delle sue simpatie per la minoranza tedesca presente nel paese.

I primi veicoli iniziarono ad essere consegnati nel luglio del 1936, denominati ufficialmente LT vz. 35 (sigla che indicava "carro leggero, modello 1935").
Nel novembre del 1937 venne ordinato un secondo lotto di 103 veicoli, seguito da un terzo di 35 unità nel \938; nel frattempo anche l'esercito rumeno aveva dimostrato interesse per il carro ceco, e nell'agosto 1936 emise un ordine per 126 carri, denominati R-2 e consegnati a partire dal maggio 1937. Altri dieci esemplari, ordinati dal governo afgano nel 1938 con il nome di T-11 (e dotati di un armamento principale migliorato), vennero dirottati verso l'esercito bulgaro l'anno dopo dietro ordine dei nuovi occupanti tedeschi (in questo paese rimasero in servizio fino al 1950).
Questi inoltre ordinarono, dopo l'occupazione della Cecoslovacchia, 219 mezzi, mentre prima della guerra tra gli acquirenti figurarono, oltre a quelli già menzionati, anche l'Austria, l'Ungheria, la Lettonia, il Perù, la Svezia, la Svizzera e la Turchia

Altre varianti

T.A.C.A.M.

L'esercito rumeno sviluppò dall'R-2 anche un semovente caacciacarri, denominato T.A.C.A.M. (tun anticar pe afet mobil in rumeno). Gli studi, iniziati nella metà del 1943 e diretti dal tenente colonnello Constantin Ghiulai, portarono alla costruzione di un prototipo che risultò pronto il 24 ottobre, e subito fu testato nei dintorni della città di Suditti. Nel febbraio del 1944 ne furono ordinati 40, ma solo 20, oltre al prototipo, poterono uscire dalla fabbrica Leonida, questo perché sorsero numerosi problemi di natura tecnica.

Il mezzo non riuscì ad entrare in servizio prima che i sovietici conquistassero il paese, perciò il T.A.C.A.M. alla fine fu usato contro i tedeschi dai militari dell' Armata Rossa.
L'armamento era costituito da un cannone M1936 o M1942, entrambi catturati all'Armata Rossa e da 76,2 mm, montati in una struttura aperta e poco corazzata sopra lo scafo, al posto della torretta. Non ci furono altri cambiamenti tecnici, e i proiettili trasportabili erano trenta. Il peso complessivo ammontava a 11.500 kg, l'autonomia su strada era di 190 km e la velocità massima di 34 km/h. A causa della scarsità di munizioni sovietiche, la Romania produsse propri proiettili per equipaggiare il veicolo, capaci di distruggere un T-34/85 a 600 m di distanza.
Venne proposto anche di installare il cannone tedesco 8,8 cm PaK 43/41 L/70 o il locale 75 mm modello 1943, ma nella pratica queste idee non trovarono applicazione. Piuttosto, il T.A.C.A.M. fu prodotto anche basandosi sul carro sovietico T-60, dando così vita al T.A.C.A.M. T-60, fabbricato in circa 35 esemplari durante il 1943 e utilizzato per contrastare l'invasione delle truppe di Stalin nel 1944. Furono condotti test anche con i carri T-26 e BT.
Oggi è possibile vedere un T.A.C.A.M. R-2 nel Museo Militare Nazionale di Bucarest.

Turan I e Zrinyi 

L'Ungheria acquistò due LT vz 35 nel 1940 per sviluppare da essi un nuovo carro medio, che verrà chiamato S-IIc (T-22).
A partire dal 1942, e fino al 1944, fu prodotto il Turan I (40M), derivato dal T-22 e armato con un cannone da 40 mm L/51, seguito nel 1943 dal Turan II (41M), dotato di un cannone da 75 mm L/25, e nel 1944 dal Turan III, che però rimase solo un prototipo e avrebbe dovuto montare un pezzo da 75 mm L/43. Da questi modelli prese vita anche lo Zrinyi (40/43M), un cannone d'assalto prodotto dal 1943.

Struttura

 

Dal punto di vista tecnico il carro LT vz. 35 adottava soluzioni valide e moderne, e possedeva capacità operative assai buone. Le sospensioni erano costituite da quattro carrelli per lato, ciascuno con due piccole ruote; i carrelli erano uniti a gruppi di due, dotati di sospensioni a pacchetti lamellari. A completamento del treno di rotolamento vi erano quattro ruotini reggicingolo, una ruota motrice posteriore ed una di rinvio anteriore.
La blindatura era costituita da lamiere pressoché verticali tenute insieme da rivetti; lo spessore andava da un minimo di 8 mm ad un massimo di 35 mm.
Il motore era uno Škoda T-11 a benzina da 120 cavalli, montato posteriormente e abbinato ad un cambio con sei marce avanti e una indietro. Il cambio marcia e lo sterzo erano assistiti da un servomeccanismo ad aria compressa, che consentiva un utilizzo facile e lunghe percorrenze (oltre 200 km al giorno) senza affaticamento del pilota, ma questo sistema subì numerosi guasti a causa delle basse temperature del fronte orientale.
 L'equipaggio era costituito da tre uomini: capocarro-cannoniere in torretta, pilota e mitragliere/radiofonista nello scafo.
L'armamento in torretta era costituito da un cannone semiautomatico da 37,2 mm Škoda tipo A3 vz. 34, una delle armi tra le più efficaci del periodo, al quale era abbinata una mitragliatrice coassiale da 7,92 mm tipo ZB vz. 35 (ZB vz. 37 a partire dal 1938). Un'altra mitragliatrice identica era presente nella parte anteriore dello scafo. La dotazione era di 72 colpi per l'arma principale, e 1.800 per le mitragliatrici.
La torretta era dotata di un'ampia cupola per il capocarro, il quale poteva osservare l'esterno grazie a quattro periscopi corazzati.
Nemmeno la radio era comune nei mezzi corazzati degli anni '30 ma questi mezzi furono tra i primi a possederne una come dotazione standard.

Servizio

 In termini di servizio, il veicolo venne utilizzato inizialmente dalla Cecoslovacchia, ma dopo l'annessione da parte tedesca entrò in servizio anche nella Panzerwaffe, che ne fece uso in maniera molto larga. Inizialmente vennero requisiti quasi tutti i mezzi già prodotti, mentre la produzione successiva comportò altri 219 veicoli. 79 veicoli rimasero all'esercito cecoslovacco che li assegnò alla 3ª Divisione veloce, inviata in seguito a supporto dei tedeschi al fronte orientale, e alcuni di loro parteciparono anche all'insurezione nazionale slovacca.

 n servizio nell'esercito tedesco, che gli assegnò il nome di PzKpfw 35(t) (la "t" stava ad indicare tschechisch, "ceco" in tedesco), i carri ricevettero un quarto membro di equipaggio, un servente in torretta per il cannone, in modo da ridurre il carico di lavoro per il capocarro.
Per molto tempo fu effettivamente un carro importante in servizio nella Panzerwaffe.

 

All'epoca la scarsità di mezzi corazzati era tale che essi vennero prontamente girati alla 1. Leichte-Division prima, che li utilizzò nella campagna di polonia, e alla 6 panzre division dopo, giusto in tempo per la campagna di franciadella primavera 1940. I carri si dimostrarono validi, sufficientemente armati e mobili, anche se protetti in maniera relativamente modesta. Essi parteciparono anche all'operazione barbarossa del 1941 contro l'URSS, dove però si rivelò abbastanza antiquato.
Nel 1942, gli ultimi 178 LT vz 35 essi vennero relegati al servizio di seconda linea (operazioni di polizia o antipartigiane) e usati come trattori d'artiglieria. Alcune torrette vennero smontate dallo scafo e usate come  artiglieria costiera in Danimarca Grecia e in Corsica.