mercoledì 11 aprile 2012

PanzerKampfwagen VI Tiger I

Carro Pesante
PanzerKampfwagen VI Tiger I
 Con la sua spessa corazza e l'efficace cannone contraerei-controcarri da 88 mm, il PzKpfw VI Tiger fu un modello eccezionalmente potente.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
5 uomini
Peso:
55.000 kg
Motore:
Maybach HL 230 P45 a 12 cilindri a benzina da 700 hp
Dimensioni:
- Lunghezza (compresa l'armamento) 8,24 mt, Lunghezza (solo scafo) 6,20 mt
- Larghezza 3,75 mt
- Altezza 2,86 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 38 km/h
- Autonomia su strada 100 km
- Guado 1,2 mt, Pendenza 60%, Gradino 0,79 mt, Trincea 1,8 mt
  l Panzerkampfwagen VI Ausf. E Tiger I fu un carro armato pesante tedesco della seconda guerra mondiale; è il carro più famoso tra quelli ideati dai tedeschi nella guerra e per gli occidentali divenne il simbolo della supremazia tecnologica tedesca nell'ambito delle truppe corazzate anche se, alla prova dei fatti, si rivelò poco idoneo per il ruolo offensivo per cui era stato progettato
  rimanendo un avversario formidabile in difesa, dato che poteva distruggere ogni cingolato alleato da distanze considerevoli grazie alla lunga gittata del pezzo da 88 mm. Curiosamente, non era il favorito dei carristi tedeschi, che lo consideravano troppo elefantiaco e poco rapido a reagire ai controlli, preferendogli il più agile Panther

Cenni storici 

Fin dal 1938 i tedeschi si erano resi conto che il carro PzKpfW IV sarebbe dovuto essere sostituito in un futuro più o meno lontano da un modello più moderno. Vari prototipi vennero costruiti da molte ditte tedesche, ma nessuno fu posto in produzione. Nel 1941 venne ordinato alla Henschel un carro da 36 tonnellate denominato VK 3601 che doveva avere una velocità massima di 40 km/h, una buona corazzatura ed un cannone potente. Venne costruito un prototipo, ma ne venne interrotto l'ulteriore sviluppo dall'ordinazione, nel maggio del 1941, di un carro da 46 tonnellate denominato VK 4501.
 

 Questo doveva essere armato con una versione specifica per carro dell'efficacissimo cannone contraerei-controcarri da 88 mm ormai diventato il flagello degli eserciti europei. Il prototipo doveva essere pronto per le prove per il vicino compleanno di Hitler il 20 aprile 1942. Poiché il tempo stringeva, la Henschel incorporò idee tratte dal VK 3601 e da un altro carro designato VK 3001(H). Il prodotto finale fu il VK 4501 (H). Anche la Porsche continuò il proprio progetto e costruì il VK 4501(P) per fronteggiare la stessa esigenza. Entrambi i prototipi vennero completati in tempo per essere presentati il giorno del compleanno di Hitler e il progetto Henschel venne scelto per la produzione, che iniziò nel mese di agosto 1942, con la denominazione di PzKpfw VI Tiger Ausf E (Sd.Kfz. 181). Il Tiger fu in produzione dall'Agosto 1942 all'Agosto 1944; ne vennero costruiti in totale 1354 esemplari. Gli succedette nella produzione il Tiger 2 detto Königstiger (tigre reale). Per premunirsi per il caso che le prove rivelassero l'insuccesso del VK 4501(H) venne ordinato un lotto di 90 carri VK 4501(P) e questi vennero successivamente completati come cacciacarri da 88 mm con la designazione Panzerjäger Tiger (P) Ferdinand (Sd.Kfz. 184) in onore del progettista Ferdinand Porsche. Del Tiger vi furono tre versioni fra le quali il carro comando (Befehlspanzer Tiger) che era il carro base da combattimento senza l'armamento principale ma provvisto di un verricello (senza gru), e il Tiger d'assalto (Sturmtiger) che aveva una nuova sovrastruttura provvista di un lanciarazzi da 38 cm Tipo 61, con brandeggio limitato. Di quest'ultima versione si stima che il numero di esemplari prodotti oscilli tra 10 ed 81(ma 18 è la cifra più probabile).
 Per la sua epoca il Tiger fu un progetto eccezionale per la potenza del cannone e la buona corazzatura ma troppo complicato e difficile da produrre. Uno dei suoi difetti principali fu la innovativa sospensione a ruote sovrapposte soggetta a bloccarsi per il fango e le pietre. Sul fronte orientale tale difetto poteva risultare disastroso perché nelle notti invernali il fango gelava e al mattino il carro era immobilizzato, spesso proprio nel momento in cui i sovietici attaccavano. Quando il veicolo procedeva su strada veniva montato un cingolo largo 51,5 cm mentre per la marcia fuori strada o in combattimento veniva impiegato un cingolo largo 71,5 cm, che aveva minore pressione specifica con conseguente miglioramento della trazione.

Caratteristiche

Il nuovo mezzo era dotato di scafo saldato, caratterizzato da linee perfettamente squadrate con corazzatura che raggiungeva lo spessore di 102 mm e che rappresentava, insieme all'armamento, il punto di forza del Tiger: il carro armato tedesco venne realizzato infatti prima che gli ingegneri e costruttori tedeschi imparassero la lezione del T-34 russo nel quale le piastre di protezione, notevolmente inclinate, conferivano una capacità di resistenza pressoché identiche a quelle dei carri tedeschi pur dotati di una corazzatura più spessa ma costituita da piastre verticali. La torretta, come lo scafo, risultava pesantemente corazzata, con 110 mm d'acciaio sulla scudatura, e aveva la caratteristica pianta a ferro di cavallo; il suo brandeggio, ottenuto attraverso un sistema elettromeccanico, era molto lento a causa del peso complessivo e rappresentava uno dei difetti maggiori del Tiger. L'armamento principale era costituito dal cannone anticarro KwK 36 da 88 mm (lungo 56 calibri) che, installato in torretta e protetto da una pesante scudatura d'acciaio spessa 110 mm, era in grado di perforare qualunque carro statunitense o britannico a più di 1500 m di distanza, con l'eccezione dell'M 26 Pershing mentre con i carri pesanti sovietici del tipo JS-2 si rivelava inefficace, con penetrazioni possibili sul frontale soltanto entro i 300 m. Nella torretta era installata anche una mitragliatrice MG34 da 7,92 mm coassiale al cannone che veniva azionata dal puntatore mediante un pedale; mentre un'altra MG34 era posizionata nella parete anteriore destra dello scafo.
Le sospensioni erano a barra di torsione e, per diminuire la pressione sul terreno del carro, furono adottati cingoli larghi 725 mm, che potevano essere sostituite da cingoli più stretti da 520 mm per il trasporto del Tiger su ferrovia. Il suo potente motore richiedeva una costante manutenzione (ogni 3 ore il carro veniva acceso per circa 20 minuti) e soprattutto una gran quantità di carburante (il serbatoio da 540 litri era sufficiente per soli 195 km su strada, molto meno in condizioni di terreno accidentato), che l'esercito tedesco non fu più in grado di fornire nelle ultime fasi del conflitto.

Impiego tattico

 Le peculiari caratteristiche tecniche del mezzo e la difficile logistica legata al peso elevato e alla relativa fragilità del carro fecero si che il Tiger I non fosse distribuito normalmente nelle Panzer-Division, si preferì invece creare ad hoc una quindicina di battaglioni carri per l'Esercito (Heer) e le Waffen-SS, con un organico di 45 Tiger I ciascuno. Alcune divisioni corazzate particolarmente 'fortunate' ricevettero nel loro organico dapprima qualche compagnia di carri, mentre alcuni reparti di carri da demolizione Borgward ricevettero dei Tiger al posto dei più usuali StuG come veicoli di telecomando dei veicoli esplosivi. Il Tiger I venne impiegato sul fronte orientale, occidentale e meridionale con buon successo, specie dopo che furono studiate tattiche appropriate per l'impiego di un sistema d'arma così complesso. È tuttavia ancor oggi difficile dare un giudizio sereno sul valore operativo del Tiger I: con carri impiegati correttamente secondo tecniche appositamente studiate e in presenza di equipaggi ben addestrati e motivati, il Tiger I si rivelò senz'altro un mezzo indistruttibile ed invincibile. Tali condizioni si presentavano però solo raramente nella Wehrmacht della seconda parte del conflitto determinando così l'andamento altalenante dei successi conseguiti dai battaglioni di carri pesanti. A fianco di battaglioni che conseguirono ottimi successi ce ne furono altri che persero qualche carro senza ottenere apprezzabili risultati operativi. Al momento della sua comparsa sui campi di battaglia il Tiger I era senza dubbio il carro armato più potente del mondo e di questa nomea si impadronì ben presto l'apparato propagandistico nazista che creò in breve tempo un mito di invincibilità ben superiore alle reali qualità e possibilità del mezzo, mito opportunamente diffuso tra le forze Alleate e che racchiuse in esso la vera forza del Tiger I. Già dai primi contatti avvenuti in africa, si relazionava da parte di ufficiali americani, che il proiettile sparato dall' 88 tedesco contro la parte anteriore della torretta dello sherman, penetrava, uscendo dalla parte posteriore della torretta stessa. Tutte le volte che il carro in questione veniva nominato ufficialmente si creava panico e scompiglio tra le file di carristi e soldati sia alleati che sovietici e si diffuse presto, soprattutto fra i carristi americani, la convinzione espressa dal detto secondo cui «Per affrontare un Tiger bisogna impiegare quattro Sherman con la prospettiva di perderne tre». A tal proposito è celebre la battaglia di Villers-Bocage, dove un Tiger comandato dall' Obersturmführer Michael Wittmann distrusse 12 carri armati britannici e una dozzina di altri veicoli corazzati, anche se la propaganda tedesca gli accreditò la distruzione di più di 20 carri carri armati nemici.

 Se utilizzato correttamente il Tiger rimase un invincibile ed indistruttibile avversario per tutti i carri nemici fino alla fine della guerra. Indubbiamente si trattò di un carro armato poderoso anche se non troppo innovativo che all'atto pratico si dimostrò un gigante dai piedi di argilla che ottenne ottimi risultati tattici anche se non fu in grado di volgere le sorti del conflitto a favore dei tedeschi.

 

Derivati e produzione

 Con il prosieguo della guerra anche la potente corazzatura del Tiger I risultò progressivamente vulnerabile alle nuove e più efficaci armi anticarro avversarie: il cannone D-25 da 122 mm sovietico poteva penetrare il frontale del Tiger I fino a 1500 m di distanza mentre il 17 libbre britannico poteva riuscirci frontalmente fino a 1700 metri con i tradizionali proiettili APCBC. A causa di ciò la produzione venne progressivamente ridotta fino a cessare completamente nell'agosto del 1944 dopo che erano entrati in linea 1.354 esemplari.

 Nel 1942 fu dato l'ordine di verniciare tutti i Tiger di grigio scuro. Più tardi i mezzi corazzati vennero colorati secondo altre livree quali verde oliva, color sabbia, per mimetizzarsi nei vari territori dove prestavano servizio. Alcuni esemplari furono dotati di rivestimenti anti magnetici ("Zimmerit"), così che le mine non potessero attaccarsi ai carri (luglio 1943); questi modelli si distinguevano dagli altri perché avevano la carrozzeria "graffiata".

 Sullo scafo del Tiger Porsche venne realizzato il cacciacarri Elefant armato con il cannone Pak 43/2 da 88/71 mm, mentre dal Tiger Henschel fu derivato il potente obice d'assalto Sturmtiger, armato con un possente mortaio da 380 mm di origine navale.


 

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