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lunedì 16 aprile 2012

Panzerkampfwagen Neubaufahrzeug V/VI

 Panzerkampfwagen Neubaufahrzeug V/VI

 Il Panzerkampfwagen Neubaufahrzeug V/VI, spesso abbreviato in PzKpfw Neubaufahrzeug V/VI o semplicemente NbFz V/VI, era un carro armato tedesco, costruito in un numero limitato di esemplari negli anni '30 e brevemente impiegato nelle prime fasi della seconda guerra mondiale; fu l'unico veicolo corazzato multi-torretta costruito in Germania ad essere impiegato operativamente nel corso del conflitto

Sviluppo 

La progettazione del mezzo iniziò nell'ottobre del 1933, quando lo stato maggiore dell'esercito tedesco decise di sviluppare un nuovo carro armato pesante sulla base dei test effettuati con i cosiddetti Grosstraktor, mezzi corazzati multi-torretta sperimentali costruiti tra il 1928 ed il 1930 e largamente testati presso la scuola truppe corazzate di Kazan', in URSS[2]; l'incarico venne affidato alle ditte Krupp e Rheinmetall-Borsig, ed il nuovo mezzo ebbe la denominazione Neubaufahrzeug (in tedesco "Veicolo di nuova costruzione") V (il Modell A della Rheinmetall), e Neubaufahrzeug VI (il Modell B della Krupp).
 Il mezzo era un carro pesante di rottura, concepito per sfondare le difese nemiche; il carro aveva tre torrette: la principale, montata centralmente, disponeva di un cannone Krupp KwK 37 L/23,5 da 75 mm e di un cannone Rheinmetall-Borsing KwK 35/36 L/46,5 da 37 mm; le due torrette secondarie, montate una davanti ed una dietro la torre principale, erano versioni modificate di quella installata sul Panzer I, ed erano armate con una mitragliatrice Dreyse MG 13 o Mauser MG 34 da 7,92 mm. I due modelli differivano leggermente nella sagoma della torretta principale, e nella disposizione dei due pezzi d'artiglieria: nel modello della Krupp le due canne erano affiancate, nel modello della Rheinmetall sovrapposte; lo scafo invece era identico nei due modelli.

Impiego operativo

La Rheinmetall realizzò due esemplari del NbFz V in acciaio dolce (cioè del tipo non utilizzato per le corazze), da impiegare come prototipi per i test; la Krupp realizzò invece tre esemplari della versione NbFz VI, tutti in acciaio balistico. I primi esemplari vennero assegnati alle unità operative nel 1935, perché venissero collaudati; già nel 1937 tuttavia venne deciso di abbandonare la produzione del mezzo, giudicato troppo impacciato, di impiego non facile e non sufficientemente protetto[1], in favore di modelli più moderni come il Panzer III ed il Panzer IV. Gli esemplari realizzati del Neubaufahrzeug furono tuttavia posti al centro di una estesa campagna propagandistica, e nel 1939 vennero ufficialmente presentati al salone internazionale dell'automobile di Berlino.
 Allo scoppio della guerra, i tre NbFz VI vennero riuniti in una unità apposita, il Panzerzug Horstmann ("Plotone corazzato Horstmann", dal nome del suo comandante, il tenente Hans Horstmann). Nell'aprile del 1940, l'unità venne inviata in Norvegia per prendere parte alle operazioni contro le forze Alleate, aggregata alla 1ª Compagnia del 40° Panzer Abteilung; l'unità sbarcò ad Oslo il 19 aprile, ma non venne impiegata in blocco, ed i suoi mezzi furono suddivisi tra vari gruppi di combattimento tedeschi. Il 25 aprile
 uno dei NbFz VI venne immobilizzato da un colpo di cannone controcarro presso Kvam durante uno scontro contro reparti britannici, ma fu successivamente recuperato[3]; pochi giorni dopo, un secondo carro rimase impantanato nell'area di Åndalsnes e venne fatto saltare in aria dal suo equipaggio per evitare che cadesse in mani nemiche. Il posto del carro perduto venne riempito con uno dei modelli in acciaio dolce, ed il reparto, di nuovo su tre carri, rimase di stanza presso il forte di Akershus ad Oslo, come forza di occupazione.
 Sul destino finale dei supestiti esemplari di NbFz vi sono varie versioni[1]: secondo alcune fonti, quando il 40° Panzer Abteilung venne inviato in Finlandia i tre carri rimasero in Norvegia, dove furono rinvenuti al termine del conflitto e demoliti; secondo altre fonti, vennero invece aggregati al 1. Panzergruppe ed inviati sul fronte orientale, dove furono distrutti in combattimento sul finire del giugno del 1941.

 

 

domenica 15 aprile 2012

Carri Armati Lanciafiamme Flammpanzer

Lanciarazzi Wurfkörper 28 cm e 32 cm

Lanciarazzi Wurfgranate 41 15 cm

Veicolo Speciale Schwimmfahiger Galandeng Typ 166

Veicolo Speciale Corazzato Land-Wasser-Schlepper

Veicolo Speciale kleiner Panzerbefehlswagen

Veicolo Speciale Trasporto Munizioni Karl Munitionpanzer

Veicolo Corazzato Speciale Bergepanther

Autoblindo Leggero Schwerer Panzerspähwagen SdKfz 234(8-Rad)

Autoblindo Leggero
Schwerer Panzerspähwagen SdKfz 234(8-Rad)
 Questo veicoolo fu considerato da molti uno dei migliori mezzi corazzati prodotti durante la Seconda guerra mondiale e, malgrado il suo costo, era ancora in produzione alla fine del conflitto
Caratteristiche Tecniche
SdKfz 234/2 Puma
Equipaggio:
4 uomini
Peso:
(in ordine di combattimento) 11.740 kg
Motore:
Tatra Modello 103, diesel, raffreddato ad aria, da 210 hp
Dimensioni:
- Lunghezza (cannone avanti) 6,8 mt, Lunghezza (solo scafo) 6 mt
- Larghezza 2,33 mt
- Altezza 2,38 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 85km/h
- Velocità massima su terreno vario 30 Km/h
- Autonomia su strada 1000 km
- Autonomia su terreno vario 550 km
- Guado 1,2 mt, Pendenza 30°, Gradino 0,5 mt, Trincea 1,35 mt
 Cenni Storici
Nel 1940 i pianificatori dell'esercito tedesco indissero una gara per l'approvvigionamento di una nuova serie di aublindo 8x8 basata sulla serie SdKfz 231(8-Rad), ma provvista di uno scafo a carrozzeria portante (la cui struttura base è costituita dalle stesse lamiere invece che da una intelaiatura di fissaggio) e di un motore più adatto alle operazioni nei climi tropicali.
Il veicolo fu costruito dalla ditta Büssing-NAG insieme con altre ditte sotto il controllo della prima, e lo scafo e telaio di base venne denominato ARK. Esso venne consegnato nel luglio 1941, ma il motore diede luogo a inconvenienti e venne quindi sostituito. Per i veicoli di previsto impiego nell'Africa del Nord venne progettato un motore diverso, ma una volta terminata, ai primi del 1943, la campagna in tale regione, la costruzione procedette lentamente e la prima versione "tropicale" venne consegnata solo nel 1944. 
 La nuova serie, denominata Schwerer Panzerspahwagen SdKfz 234, fornì veicoli molto più bassi e più aerodinamici della precedente SdKfz 231(8-Rad). Essi avevano corazzatura più spessa, aumentata capacità interna di trasporto carburante e motore più potente e di migliori prestazioni complessive. Furono incorporate molte caratteristiche meccaniche della serie SdKfz(8-Rad) e vennero prodotte quattro versioni base della SdKfz 234. Questo nuovo modello entrò nel pieno della produzione nel 1943 e, alla fine della guerra, ne erano stati costruiti circa 2300 esemplari. Secondo l'ordine di designazione, la prima versione fu la SdKfz 234/1, veicolo comando, armato di cannoncino KwK 30 o KwK 38 da 20 mm installato in una piccola torretta aperta in alto insieme con una mitragliatrice coassiale MG 42 da 7,92 mm. Alle due armi poteva essere conferita una certa elevazione per l'impiego contraerei; di norma la torretta era coperta da uno schermo di rete metallica per la difesa dalle bombe a mano.
Il veicolo più famoso della serie fu comunque la Sdkfz 234/2 Puma, eccellente autoblindo provvista di torretta con cannone KwK 39/1 da 50 mm. La torretta era stata destinata in origine al carro leggero Leopard, progetto poi annullato, e una volta riadattata per la Puma questa autoblindo acquistò in potenza quanto bastava per contrastare l'impiego, sempre più frequente, di carri armati leggeri o di altra categoria da parte dei reparti esploranti sovietici. Sulla torretta, di forma balistica eccellente, era anche installata una mitragliatrice coassiale MG 42. La Puma era così ben quotata che nel 1945, quando l'industria tedesca subì un drastico ridimensionamento finalizzato alla conservazione dei livelli produttivi di guerra, essa fu l'unico mezzo da esplorazione che continuò ad essere prodotto (unitamente ad un carro leggero Skoda).
 Vi erano state tuttavia occasioni in cui il cannone da 50 mm non era stato in grado di fronteggiare i carri nemici, per cui venne messo in produzione il progetto SdKfz 234/3 destinato a sostituire il precedente SdKfz 233. La SdKfz 234/3, che montava lo stesso cannone corto da 75 mm della SdKfz 233, venne messa in produzione per ordine personale di Hitler che nel 1944 si occupava ormai anche delle questioni relative alle armi dei veicoli da combattimento. L'ultima versione della serie, la SdKfz 234/4, era provvista di un cannone controcarro PaK (Panzerabwehr Kanone) 40 da 75 mm installato in uno scomparto aperto ricavato dalla rimozione della torretta. Di questa variante vennero prodotti solo alcuni modelli sperimentali, ma quando essi videro la luce la situazione stava diventando così disperata per i tedeschi che tali modelli vennero immediatamente inviati al fronte.

Autoblindo Leggero Schwerer Panzerspähwagen SdKfz 231(8-Rad)

Autoblindo Leggero
Schwerer Panzerspähwagen SdKfz 231(8-Rad)
 Questi veicoli, dotati di 8 ruote motrici e sterzanti e sospensioni completamente indipendenti, si dimostrarono in grado di muoversi anche attraverso lo spesso strato di fango del fronte orientale. Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 4 uomini
Peso:
(in ordine di combattimento) 8.300 kg
Motore:
Büssing-NAG L8V-Gs a benzina, raffreddato ad acqua, da 150 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 5,85 mt
- Larghezza 2,2 mt
- Altezza 2,34 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 85 km/h
- Velocità masima su terreno vario 30 Km/h

- Autonomia su strada 270 km
- Autonomia su terreno vario 150 km

- Guado 1 mt, Pendenza 30°, Gradino 0,5 mt, Trincea 1,25 mt
 Cenni Storici
Quasi subito dopo la distribuzione all'esercito tedesco (allora in via di potenziamento), alla metà degli anni trenta, delle prime autoblindo a sei ruote, i pianificatori dello stato maggiore tedesco si resero conto che i veicoli non erano quelli che sarebbero stati necessari a lungo termine, perché di potenza insufficiente e privi di mobilità fuoristrada.
Lo stato maggiore richiese allora un autoblindo ad otto ruote con motore adeguato e decise di utilizzare un telaio di autocarro Büssing-NAG 8x8.
Il pieno sviluppo della produzione cominciò nel 1935 ed i primi esemplari vennero distribuiti all'esercito nel 1937. L'autoblindo pesante 8x8 fu denominata Schwerer Panzerspähwagen SdKfz 231 e, per distinguerla da quella a sei ruote dallo stesso nome, si stabilì di aggiungere sempre alla denominazione il suffisso (o-Rad) (otto-ruote); la truppa la chiamò Achtrad (la ottoruote). 
 Quando le nuove ottoruote entrarono in servizio, si rivelarono subito tra i più avanzati veicoli per terreno vario prodotti fino ad allora; ma l'elevata velocità e mobilità erano state acquisite a caro prezzo, perché la struttura dell'autotelaio risultò molto complicata e costosa e la sua produzione richiedeva tempi lunghi. Questi veicoli, che avevano tutte le ruote motrici e sterzanti e le sospensioni completamente indipendenti, si dimostrarono in grado di muovere anche attraverso lo spesso strato di fango del fronte orientale. L'unico grave difetto, oltre la complessità, era l'altezza eccessiva che rendeva i mezzi facilmente individuabili.
La serie SdKfz 231 rimase in produzione fino al 1942, quando fu radiata e sostituita dalla serie SdKfz 234: fino a quella data erano stati prodotti 1235 veicoli ed il modello rimase in servizio in gran numero di esemplari su tutti i fronti per tutta la durata della guerra, mettendosi particolarmente in evidenza nelle campagne dell'Africa del Nord. L'autoblindo SdKfz 231(8-Rad) aveva una torretta con un cannoncino KwK 30 o KwK 38 da 20 mm e una mitragliatrice coassiale MG 34 da 7,92 mm. 
 La versione radio, chiamata SdKfz 232(8-Rad), aveva un'antenna esterna sporgente, mentre la versione comando, denominata SdKfz 263(8-Rad), aveva una sovrastruttura fissa invece della torretta rotante ed un'antenna a struttura larga per gli apparati radio di bordo a lunga portata. L'autoblindo SdKfz 233 non aveva equivalente a sei ruote e per questo montava un cannone da 75 mm corto (StummellKanone), come quello impiegato nei primi carri PzKpfw IV: installato in uno scomparto aperto ricavato con la rimozione della torretta normale, questo cannone aveva un settore limitato di rotazione azimutale. 
 Il compito di questo veicolo che aveva
 un equipaggio di soli tre uomini - era quello di conferire maggiore potenza offensiva ai reparti esploranti. Le prime SdKfz 233 vennero distribuite alla fine del 1942 e si dimostrarono molto efficaci, anche se talvolta presentavano inconvenienti dovuti al limitato settore di brandeggio del cannone ed alla mancanza di capacità perforante dei proiettili; ma, quando furono impegnate contro i comuni veicoli esploranti, le autoblindo SdKfz si dimostrarono di grande rendimento e spesso provvidero a fornire copertura di fuoco ad altre Achtrad (ottoruote).

Autoblindo Leggera Schwerer Panzerspähwagen SdKfz 231

Autoblindo Leggera
Schwerer Panzerspähwagen SdKfz 231
Nonostante lo scarso successo, dovuto agli scafi troppo pesanti, nell'impiego su strada non erano inferiori ad altri modelli e diedero buoni risultati.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 4 uomini
Peso:
(in ordine di combattimento) 5.700 kg
Motore:
Daimler-Benz, Büssing-NAG o Magirus a benzina, raffreddato ad acqua, da 60-80 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 5,57mt
- Larghezza 1,82 mt
- Altezza 2,25 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 65km/h

- Autonomia su strada 250 km
- Autonomia fuoristrada 200 km

- Guado 0,6 mt, Pendenza 20°
 Cenni Storici
L'autoblindo pesante Schwerer Panzerspähwagen SdKfz (Sonder Kraftfahrzeug = veicolo speciale) 231, 6x4, ebbe origine presso il centro sperimentale di Kazan costituito nell'Unione Sovietica negli anni venti. Ivi l'industria automobilistica tedesca sviluppò uno scafo di autoblindo 8x8 che si rivelò troppo costoso per meritare uno sviluppo ulteriore, cosicché venne invece sperimentato un telaio 6x4. Il modello utilizzò come base un telaio di autocarro e venne originariamente prodotto dalla Daimler-Benz, ma successivamente vennero utilizzati telai e motori Büssing-NAG e Magirus; i telai vennero provvisti di scafi e di torrette di tipo adatto e vennero modificati in modo da consentire la guide sia anteriore che posteriore del mezzo. Le prime prove dimostrarono la necessità di un assale anteriore più robusto e di una revisione del radiatore. Il veicolo definitivo entrò in distribuzione nell'esercito tedesco nel 1932, dopodiché la produzione continuò fino al 1935 raggiungendo un totale di 1000 veicoli circa.
Le autoblindo 6x4 non si rivelarono un grosso successo; gli scafi corazzati erano veramente troppo pesanti per i telai di autocarri destinati a sostenerli, avevano un motore insufficiente e limitate capacità di movimento su terreno vario. Nell'impiego su strada non erano però inferiori ad alcun altro modello e diedero buoni risultati prima in occasione delle occupazioni dell'Austria (1938) e della Cecoslovacchia (1939) e successivamente nei combattimenti in Polonia e in Francia. Dopo il 1940 furono ritirate dall'impiego in prima linea. 


Autoblindo Leggera Leichter Panzerspähwagen SdKfz 222

Autoblindo Leggera
Leichter Panzerspähwagen SdKfz 222
 Questo autoblindo fu il tipico mezzo dei reparti esploranti tedeschi.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
3 uomini
Peso:
(in ordine di combattimento) 4.800 kg
Motore:
Horch Auto/Union V8-108, a benzina, raffreddato ad acqua, da 81 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 4,80 mt
- Larghezza 1,95 mt
- Altezza (compreso lo schermo anti-bombe a mano) 2 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 80 km/h
- Velocità masima su terreno vario 40 Km/h

- Autonomia su strada 300 km
- Autonomia su terreno vario 180 km

- Guado 0,6 mt, Pendenza 20°
 Cenni Storici
Quando i nazisti assunsero il potere, l'esercito tedesco ebbe praticamente mano libera nella scelta di nuovi materiali per il suo potenziamento e, fra quelli richiesti. vi fu ma nuova serie di autoblindo leggere da costruire su di un telaio standard. Le specifiche dell'esercito furono così esigenti che non poterono essere soddisfatte con l'adattamento di veicoli civili, e ciò portò alla produzione di un progetto completamente nuovo che, nel 1935, servi di base al Leichter Panzerspähwagen (autoblindo leggera) SdKfz 221 4x4, un veicolo per tre uomini con una piccola torretta armata di una mitragliatrice da 7,92 mm. Da questo veicolo venne derivata l'autoblindo SdKfz 222 provvista di una torretta corazzata, leggermente più grande, a cielo scoperto, che consentiva l'installazione di un armamento più pesante.
La prima SdKfz 222 apparve nel 1938 e fu successivamente omologata come autoblindo standard dell'esercito tedesco destinata ai nuovi reparti esploranti divisionali. La SdKfz 222 ebbe inizialmente la denominazione Waffenwagen, o veicolo per armi, in quanto vi fu installato il cannoncino KwK 30 da 20 mm, versione del cannone contraerei standard delle forze tedesche adattata per l'impiego da veicoli corazzati; successivamente vi fu installato il KwK 38 da 20 mm. A fianco del cannoncino era montata una mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm, e la combinazione lasciava poco spazio all'interno della torretta per il capocarropuntatore e per il radiofonista, la cui libertà d'azione era ulteriormente limitata dalla presenza, al di sopra della torretta a cielo scoperto, di uno schermo di rete metallica avente la funzione di impedire la caduta di bombe a mano all'interno del veicolo. Il posto del pilota era sul davanti, al centro dello scafo, e la sovrastruttura era di lamiere di acciaio inclinate per accrescere la protezione. 

Semicingolato SdKfz 9 schwerer Zugkraftwagen 18 t

Semicingolato
SdKfz 9 schwerer Zugkraftwagen 18 t
 Fu il più grosso dei semicingolati tedeschi e venne impiegato per il traino di cannoni pesanti e materiali simili, nonché come veicolo di recupero in quanto alcuni di essei erano dotati di gru e relativi bracci per adempiere a tale compito.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
19 uomini
Peso:
18.000 kg
Motore:
Maybach HL a 12 cilindri a V a benzina da 250 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 8,25 mt
- Larghezza 1,6 mt
- Altezza 2,76 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 50 km/h
Armamento:
- Nessuno
 Cenni Storici
Il semicingolato di gran lunga più grande della Seconda guerra mondiale fu il poderoso SdKFz 9 schwerer Zugkraftwagen 18 t, che ebbe origine da una specifica del 1936 per un veicolo recupero pesante da impiegare a sostegno delle formazioni corazzate e per il traino di carri fuori servizio. Il contratto fu assegnato alla Famo Fahrzeugwerke und Motorwerke AG di Breslau, che divenne l'unica produttrice del mezzo. Il primo esemplare, l'FM gr 1, apparve nel 1939 ed a questo fecero seguito altri due modelli, l'FM gr 2e l'FM gr 3 che utilizzavano motori più grandi e più potenti. 
 Successivamente vennero prodotte versioni trattore e versioni recupero. La versione trattore era l'SdKfz 9 di base, utilizzato per il traino delle artiglierie veramente pesanti e di qualche pesante materiale del genio, fra cui il materiale da ponte (per il quale vi era un trattore che trainava unità da ponte su rimorchi speciali e trasportava 15 uomini). Fra le artiglierie pesanti trainate dall'SdKfz 9 vi furono il cannone K 3 da 24 cm (così grosso che per il traino doveva essere ripartito in cinque carichi), il cannone K 38 da 21 cm della Krupp e i vari obici e cannoni pesanti della ditta Skoda.
La Luftwaffe impiegò un piccolo numero di trattori per il traino delle versioni mobili del superpesante K 40 da 12,8 cm. Un cannone contraerei venne impiegato sull'unica versione porta-armi dell'SdKfz 9 che apparve nel 1943. La versione trasportava un Flak 37 da 8,8 cm, aveva la cabina corazzata, le sponde della piattaforma di tiro posteriore ribaltabili per formare un piano di lavoro, possedeva piccole code sporgenti in fuori per stabilizzare il veicolo in azione. Il mezzo subì solo una trasformazione. 
 Le versioni recupero apparvero in due modelli: l'SdKfz 9/1 e l'SdKfz 9/2. Il primo aveva una gru girevole (Drehkran) da 6000 kg che venne giudicata insufficiente per alcuni compiti, motivo per il quale venne prodotto l'SdKfz 9/2 provvisto di gru da 10.000 kg. A quest'ultimo vennero applicate code sporgenti in fuori per la stabilizzazione; la gru era provvista di un braccio extra da usare per sospendervi un contrappeso quando venissero sollevati carichi molto pesanti.
I veicoli erano mezzi davvero poderosi ma, pur essendo in grado di recuperare carri fino alle dimensioni del PzKpfw IV, non potevano far nulla per i più pesanti Panther e Tiger. L'SdKfz 9 era l'unico veicolo recupero in servizio quando furono introdotti i Panther ed i Tiger e fu perciò necessario trovare un modo d'intervento a loro favore, per cui da allora il veicolo recupero venne impiegato per nuclei di tre unità, in quanto ne occorrevano, in certe situazioni, almeno due per recuperare un Tiger. Al fine di fornire al veicolo maggiore capacità di trazione, alcuni vennero provvisti anche di una grossa pala posteriore, ma nonostante ciò occorrevano sempre due veicoli per tirar fuori un Tiger da un fosso e talvolta tre per trainarne uno fuori servizio. L'unica soluzione adeguata fu lo sviluppo di un veicolo recupero cingolato pesante, il Bergepanther (carro recupero Panther) che vide presto la luce.
La produzione dell'SdKfz 9 cessò nel 1944, quando le ultime versioni erano ormai dotate degli stessi motori Maybach installati sui carri PzKpfw IV.

Semicingolato SdKfz 8 schwerer Zugkraftwagen 12 t

Semicingolato
SdKfz 8 schwerer Zugkraftwagen 12 t
Progettato come trattore d'artiglieria, tale rimase per tutta la sua vita operativa.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
13 uomini
Peso:
15.000 kg
Motore:
Maybach HL 85 a 12 cilindri a benzina da 185 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 7,35 mt
- Larghezza 2,5 mt
- Altezza 2,81 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 51 km/h


 Cenni Storici
Come è stato già detto, la designazione SdKfz non seguì un'ordine di successione logica e l'SdKfz 8 schwerer Zugkraftwagen 12 t (trattore pesante) fu in realtà il primo dei semicingolati sviluppati e prodotti dai tedeschi, per cui fissò molte delle caratteristiche e molti dei particolari che servirono successivamente di modello alla produzione posteriore.
La linea di sviluppo che portò all'SdKfz 8 risaliva alla Prima guerra mondiale, quando la Daimler-Benz iniziò una qualche attività di progettazione di semicingolati, attività che sboccò nella fabbricazione di un veicolo avanzato noto come Marienwagen. Dopo il 1919, la ditta continuò a sviluppare progetti costruendo una serie di veicoli, uno dei quali interessò l'Armata Rossa (nel 1931 si parlò addirittura di un'ordinazione sovietica). Non se ne fece nulla, a quanto sembra, e fu invece la Germania ad ordinare il modello Daimler-Benz DB S 7. Le versioni successive seguirono lo schema generale di questo veicolo del 1931, ma vennero gradualmente montati motori più pesanti finché si arrivò al Daimler-Benz DB 10. L'SdKfz 8 venne progettato come trattore d'artiglieria e tale rimase per tutta la sua vita operativa.
Vi fu una sola variante, una trasformazione del 1940 in un veicolo, che fu probabilmente l'unico, per il Flak 18 da 8,8 cm; esso venne impiegato in azione nel maggio del 1940 in Francia, ma dopo non se ne parlò più. L'SdKfz 8 rimase in produzione fino al 1944 come trattore d'artiglieria, destinato in origine al traino di due pezzi della Prima guerra mondiale, il canone K 16 da 15 cm e il lange Morser da 21 cm, un obice molto tozzo.
A mano a mano che entrò in servizio materiale più moderno, l'SdKfz 8 passò al traino delle nuove armi quali il pesante F41 da 8,8 cm e il cannone, ancora più pesante, K 18 da 17 cm a lunga gittata. L'SdKfz 8 venne anche impiegato dalla Luftwaffe per il traino dei poderosi cannoni contraerei Flak 38 e 39 da 10,5 cm. Talvolta si ricorse a questi trattori anche per il traino di semirimorchi per il trasporto di carri. Alla fine del 1942 vi erano in servizio 1615 SdKfz 8 e la produzione era concentrata in due centri principali: la fabbrica Daimler-Benz di Berlino-Marienfelde, quella Krupp a Mulhausen.
In una determinata circostanza una certa attività di produzione venne affidata alla Skoda di Pilsen e, nel dopoguerra, l'esercito cecoslovacco impiegò un gran numero di SdKfz 8, alcuni dei quali rimasero in servizio fino agli anni sessanta inoltrati. Una variante dell'SdKfz 8 fu il veicolo chiama HK 1601 che differiva in vari particolari da quello originario e che costituì un tentativo di combinare le caratteristiche dei grossi semicingolati da 18 t con quelle dell'SdKfz 8. Il prototipo apparve alla fine del 1941 e dopo che ne furono costruiti altri tre si passò alla produzione di un lotto di 30 esemplari che vennero, a quanto si ritiene, costruiti e impiegati sul fronte orientale. Essi avevano un cassone del tipo da carico e potevano trasportare una squadra di 13 uomini. La produzione cessò nel 1944.

Semicingolato sWS - schwerer Wehrmachtschlepper

Semicingolato
sWS - schwerer Wehrmachtschlepper
 Lo sWS era un trattore di impiego generale destinato ad adempiere a svariati compiti e nonostate i pochi pezzi prodotti si dimostrarono abbastanza validi in servizio ed economicamente più vantaggiosi di altri modelli.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
2 uomini
Peso:
13.500 kg
Motore:
Maybach HL 42 a 6 cilindri a benzina da 100 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 6,68 mt
- Larghezza 2,5 mt
- Altezza 2,83 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 27 km/h
Armamento:
- Nessuno
 Cenni Storici
Alla fine del 1941 l'esperienza di guerra aveva dimostrato che la flotta dei semicingolati tedeschi aveva bisogno di essere sottoposta a revisione. I trattori d'artiglieria e da rifornimento 1 t e 3 t potevano continuare a restare com'erano, ma quanto ai pezzi medi e pesanti la questione si presentava complessa.
La serie da 8 t era necessaria all'artiglieria pesante e ad altri impieghi e si decise, pertanto, di eliminare il mezzo da 5 t, cercando un veicolo intermedio fra le 3 t e le 8 t, ma di basso costo perché nel 1941 la macchina da guerra tedesca era sottoposta a una seria tensione non soltanto per la capacità produttiva, ma anche per la molteplicità dei tipi di materiale da fabbricare. Il progetto che venne accettato era stato presentato dalla Bussing-NAG e prese il nome di sWS (schwerer Wehrmachtschlepper = trattore militare pesante). Esso era destinato non tanto alle formazioni corazzate o di artiglieria, quanto ai reparti di fanteria quale veicolo da trasporto di rifornimenti in particolare. Di conseguenza, nella sua forma di mezzo da trasporto fu praticamente un autocarro semicingolato, senza corazzatura, con una cabina aperta e tetto non protetto, capace di trasportare un passeggero, oltre il pilota.
Allo scopo di mantenere il costo di produzione più basso possibile, i cingoli non furono quelli con pattini di gomma dei pezzi di prima linea, lunghi da costruire e costosi, ma in acciaio con giunzione delle maglie mediante perni a secco. L'sWS entrò in produzione presso la Bussing-NAG di Berlino e la Ringhofer-Tatra cecoslovacca, ma le cose andarono per le lunghe; l'sWS non aveva grande priorità nella scala della produzione e, inoltre, il comando bombardieri britannico metteva il suo zampino per ostacolare la produzione, tanto che invece dei previsti 150 veicoli al mese, dal dicembre del 1943 (inizio della produzione) al settembre del 1944 ne furono consegnati solo 381. Tali seri inconvenienti indussero all'affrettata improvvisazione del Maultier, una trasformazione di autocarri Opel e Daimler-Benz in autocarri semicingolati, mediante la sostituzione del complessivo dell'assale posteriore con nuovi alberi di trasmissione collegati a un gruppo di rotolamento del carro da combattimento PzKpfw II. 
 La produzione dell'sWS, comunque, si trascinò stancamente quasi fino al termine della guerra, ed alcuni esemplari sopravvissuti servirono ad equipaggiare il nuovo esercito cecoslovacco per alcuni anni del dopoguerra. Le piccole quantità prodotte non impedirono all'sWS di essere sottoposto alle solite modifiche per scopi particolari. Il modello base di autocarro venne trasformato in una rudimentale ambulanza di prima linea che trasportava barelle coperte da un tendone di tela montato su apposita struttura. Una versione speciale trasporto e rifornimento di prima linea venne provvista di cabina e cofano motore corazzati, e lo stesso fu previsto per una versione che doveva installare un cannoncino contraerei Flak 43 da 3,7 cm su fondo piatto nella parte posteriore; di questa versione, denominata Flak 43 3,7 cm auf sWS, vennero prodotti soltanto pochi esemplari.
Un'altra variante costruita in pochi esemplari fu una versione corazzata provvista di uno scafo nella parte posteriore, sul quale venne installato un lanciarazzi d'artiglieria da 15 cm a 10 tubi; 10 razzi venivano trasportati nei tubi e 10 all'interno dello scafo. Denominata Panzerwerfer 42 15 cm (Zehnling) auf sWS (lanciarazzi corazzato 42 da 15 cm in complesso decuplo su sWS), essa doveva avere una squadra di cinque serventi; è dubbio che molti di questi veicoli siano entrati in servizio.
Benché ne siano stati prodotti pochi esemplari in paragone ai totali di altri semicingolati tedeschi, gli schwerer Wehrmachtschlepper si dimostrarono abbastanza validi in servizio e furono in proporzione molto più vantaggiosi, dal punto di vista del costo, di molti altri modelli.

Semicingolato SdKfz 7 mittlerer Zugkraftwagen 8 t

Semicingolato
SdKfz 7 mittlerer Zugkraftwagen 8 t
 Divenuto famoso principalmente come trattore dei cannoni contraerei Flak 18, 36 e 37 da 88 mm, trainava anche altri vari pezzi di artiglieria campale. Alla fine del 1942 erano in servizio oltre 3000 di questi semicingolati.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
12 uomini
Peso:
11.550 kg
Motore:
Maybach ML 42 a 6 cilindri a benzina da 140 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 6,85 mt
- Larghezza 2,4 mt
- Altezza 2,62 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 50 km/h
Armamento:
- Vedere testo
  Cenni Storici
L'SdKfz 7 mittlerer Zugkraftwagen 8 t ebbe origine da una serie di progetti della Krauss-Maffei risalenti al 1928, ma lo sviluppo ebbe il suo avvio realmente solo quando, nel 1934, lo stato maggiore dell'esercito segnalò l'esigenza di un trattore cingolato da 8 t. Il veicolo, che apparve nel 1938, conquistò la fama principalmente come trattore dei ben noti cannoni contraerei Flak 18, 36 e 37 da 8,8 cm, ma venne anche utilizzato come trattore di molti altri pezzi d'artiglieria, quali l'obice pesante sFH 18 da 15 cm e il cannone K 18 da 10,5 cm.
Nella versione trattore, l'SdKfz 7 poteva trasportare fino a 12 uomini con i loro equipaggiamenti e rimaneva ancora spazio per le munizioni e/o per altri materiali di rifornimento. La squadra sedeva sui sedili a panca scoperti, ubicati dietro il pilota, ed il mezzo poteva essere coperto da una capote di tela per proteggere il personale dal maltempo. Il veicolo poteva trainare pesi fino a 8000 kg e la maggior parte degli esemplari era provvista di un verricello da 3450 kg. L'SdKfz 7 si dimostrò un veicolo utilissimo e fu largamente ammirato. 

Semicingolato SdKfz 6 mittlerer Zugkraftwagen 5 t

Semicingolato
SdKfz 6 mittlerer Zugkraftwagen 5 t
 Fu utilizzato dai reperti di contraerea della Luftwaffe come trattore di materiale pesante e, in tre variani, anche come porta-armi.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
11 uomini
Peso:
8.700 kg
Motore:
Maybach NL 38 a 6 cilindri a benzina
Dimensioni:
- Lunghezza 6,01 mt
- Larghezza 2,2 mt
- Altezza 2,48 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 50 km/h
Armamento:
- Vedere testo
 Cenni Storici
Lo sviluppo dell'SdKfz 6 mittlerer Zugkraftwagen 5 t (trattore medio) cominciò nel 1934 e i primi lavori vennero effettuati dalla Bussing-NAG di Berlino. Due gli obiettivi perseguiti: per il primo, l'impiego dell'SdKfz 6 quale veicolo trattore principale delle batterie leFH 18 da 10,5 cm; per il secondo, l'impiego quale trattore di materiale pesante caricato sui rimorchi. In entrambi i casi il veicolo poteva trasportare fino a 11 uomini.
La produzione degli SdKfz 6 fu effettuata dalla Bussing-NAG e dalla Daimler-Benz; essa non superò il numero di 737 esemplari. La principale ragione di ciò fu che l'SdKfz 6 fu un veicolo di sviluppo intermedio con un dilemma irrisolto: per il traino dei pezzi di artiglieria era anche troppo pesante, mentre per i più pesante materiali del genio era troppo leggero. Il mezzo, inoltre, era anche piuttosto costoso e così nel 1941 fu deciso di sospendere la produzione e di sostituirlo con il molto meno costoso sWS (schwerer Wehrmachtschlepper = trattore militare pesante); malgrado ciò, si arrivò agli ultimi mesi del 1942 prima che la produzione avesse termine. Per l'SdKfz 6 vennero prodotti due motori: il primo da 90 hp, il successivo da 100 hp. 
 Contro ogni previsione il veicolo subì solo modifiche trascurabili durante la sua carriera. La maggior parte degli esemplari furono prodotti come trattori regolari di artiglieria cono sufficienti posti a sedere per la squadra di servizio e una capote di tela, ma si ebbero anche tre varianti porta-armi. La prima fu l'Slf L/40,8 7,5 cm (Selbstfahrlafette = affusto semovente), una versione che in realtà non superò mai lo stadio del prototipo. Si trattò di un tentativo di produrre un cannone mobile da 7,5 cm per la cavalleria del quale vennero costruiti almeno tre prototipi tra il 1934 e il 1935, ma il modello non fu mai messo in produzione di serie; almeno uno ne venne catturato durante la campagna dell'Africa del Nord.
Ci fu poi la versione denominata "Diana" o Pak 36(r) 7,62 cm auf Panzerjäger Slf Zugkraftwagen 5 t: un tentativo di montare cannoni sovietici da 76,2 mm catturati in una sovrastruttura corazzata elevata costruita sulla parte posteriore di un SdKfz 6. Tale sovrastruttura era a cielo aperto e piuttosto alta ed il cannone veniva installato sul veicolo completo di ruote e di code accorciate. Il cannone era il Modello 1936 sovietico, impiegato nel doppio ruolo da campagna e controcarri. Di tale versione vennero prodotti solo nove esemplari, di cui uno venne catturato dagli alleati nell'Africa del Nord. La terza versione fu l'SdKfz 6/2 sul quale venne montato un cannoncino contraerei Fla 36 da 3,7 cm su di una piattaforma scoperta dietro il posto del pilota; le sponde laterali potevano essere ribaltate per formare una piattaforma di lavoro per l'equipaggio. La prima versione, che trasportava una squadra di sette serventi, venne prodotta nel 1937 e la maggior parte degli esemplari fu in dotazione alla Luftwaffe.

Semicingolato SdKfz 251 mittlerer Schützenpanzerwagen

Semicingolato
SdKfz 251 mittlerer Schützenpanzerwagen
L'SdKfz 251 in tutte le sue forme fu prodotto in migliaia di esemplari e diventò praticamente il "marchio di fabbrica" delle formazioni Panzer e venne impiegato in tutti i fronti e, nonostante alcuni problemi alle prime versioni, finì con l'affermarsi come un veicolo robusto e sicuro.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
12 uomini
Peso:
7.810 kg
Motore:
Maybach HL 42 a 6 cilindri a benzina da 100 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 5,8 mt
- Larghezza 2,1 mt
- Altezza 1,75 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 52,5 km/h
- Autonomia su strada 300 km
- Guado 0,6 mt, Pendenza 24°
Armamento:
- Vedere testo

 Cenni Storici
La serie SdKfz mittlerer Schützen-panzerwagen (veicolo corazzato medio) ebbe la sua origine dalla medesima richiesta dello stato maggiore che portò all'SdKfz 250, ma mentre quest'ultimo era un veicolo leggero da 1 t, l'SdKfz 251 venne classificato veicolo medio (mittlerer) da 3 t; esso fu prodotto dalla fabbrica Hanomag di Hannover, ma lo scafo e la sovrastruttura furono opera della Bussing-NAG. Come base dell'SdKfz 251 venne utilizzato l'SdKfz 11 leichter Zugkraftwagen 3 t ed i primi esemplari usciti dalle linee di produzione vennero assegnati alla 1° Panzerdivision ai primi del 1939.
L'SdKfz 251 fu principalmente un veicolo corazzato da trasporto truppe, capace di portare fino a 12 uomini (una squadra di fanteria al completo), e la versione SdKfz 251/1 fu quella prodotta nel maggior numero di esemplari. Armato con almeno due mitragliatrici, più le armi della squadra, l'SdKfz 251/1 costituì un'utilissima piattaforma di tiro capace di tenere il passo delle veloci formazioni corazzate. Vennero adottate non meno di quattro diverse versioni di scafo, soprattutto in conseguenza della necessità di produrre veicoli sempre più idonei a fronteggiare la sempre crescente richiesta dei reparti di prima linea, ma questo fu niente rispetto al numero di varianti prodotte per soddisfare altre esigenze. Lo spessore della corazzatura varia dai 6 ai 14,5 mm. 

Semicingolato SdKfz 11 leichter Zugkraftwagen 3 t

Semicingolato
SdKfz 11 leichter Zugkraftwagen 3 t
Tipico mezzo per il traino di artiglieria ed il trasporto truppe.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
9 uomini
Peso:
7.100 kg
Motore:
Maybach NL 38 a 6 cilindri a benzina da 100 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 5,48 mt
- Larghezza 1,82 mt
- Altezza 1,62 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 53 km/h
- Autonomia su strada 122 km
Armamento:
- Vedere testo

 Cenni Storici
La serie SdKfz leichter Zugkraftwagen 3 t ebbe nei primi tempi del suo sviluppo una vita piuttosto difficile, perché le prime versioni, apparse all'inizio del 1934, furono prodotte da due ditte, la Hansa-Lloyd e la Goliath, che più tardi si fusero per formare la società per azioni Borgward AG. Per vari motivi lo sviluppo dei primi veicoli passò alla Hanomag di Hannover che da allora in poi divenne responsabile della serie e nel 1939 l'SdKfz 11 leichter Zugkraftwagen 3 t era in fase di piena produzione.
Il veicolo base era destinato principalmente all'impiego come trattore di artiglieria e venne, infatti, omologato come tale e assegnato alle batterie dotate dell'obice campale leggero leFH 18 da 10,5 cm; successivamente venne impiegato per il traino dei cannoni controcarri Pak 40 da 7,5 cm. In pratica l'SdKfz 11 dimostrò talmente idoneo al traino del leFH 18 che l'SdKfz 6, più pesante, destinato anche questo al traino di tali obici, venne tolto dalla produzione a favore del mezzo più leggero (e meno costoso). I trattori SdKfz 11 furono anche impiegati dalla Luftwaffe per il traino di armi contraerei leggeri, quali i cannoncini Flak 36 e 37 da 3,7 cm, ed in particolare dalle batterie Nebelwerfer dell'esercito, per le quali divennero presto vere e proprie piattaforme di lanciarazzi, conservando la denominazione iniziale, nelle quali gli SdKfz 11 vennero essenzialmente impiegati. 
 Le batterie Nebelwerfer erano impiegate per rinforzare le azioni a massa dell'artiglieria e gli SdKfz 11 assegnati a tali batterie non solo trainavano vari tipi di lanciarazzi multipli, ma trasportavano razzi di ricarica, rampe di lancio per l'impiego dal suolo e le squadre di serventi. Era previsto che le batterie Nebelwerfer conservassero le loro capacità di creare cortine nebbiogene quando necessarie, per cui alcuni SdKfz 11 (e precisamente i modelli SdKfz 11/1 e SdKfz 11/4) vennero provvisti di attrezzature per la produzione di nebbiogeni, che potevano però essere di solito rimosse per impiegare i mezzi nel compito normale di lanciarazzi. I modelli lancianebbiogeni avevano solo due serventi rispetto ai nove trasportati quando il veicolo veniva utilizzato come trattore.
Due varianti, l'SdKfz 11/2 e l'SdKfz 11/3, vennero prodotte specificatamente per il compito di decontaminazione chimica; esse potevano trasportare attrezzature e decontaminanti in quantità maggiore rispetto ai piccoli SdKfz 10 equivalenti ed erano di previsto impiego con armi di grandi dimensioni, come i carri, ma, come per i veicoli più piccoli, ne vennero prodotti solo pochi esemplari e non vi è traccia che fossero mai stati visti in operazioni. Senza dubbio perciò essi vennero trasformati in trattori normali. Ad un certo momento svariati centri di produzione erano molto impegnati per "sfornare" SdKfz 11, semicingolati che continuarono ad essere prodotti fino all'ultimo, benché alla fine una sola fabbrica, l'Auto-Union di Chemnitz, fosse rimasta in piena attività. Frattanto vennero apportate alcune modifiche strutturali per semplificare la fabbricazione: le sovrastrutture metalliche dei primi modelli vennero sostituite da altre di legno e, per aumentare l'autonomia operativa, venne accresciuta la capacità di trasporto di carburanti.
La richiesta di questi trattori era tale, nel 1945, che molti vennero impiegati per il traino di pezzi d'artiglieria molto più pesanti di quelli previsti, fra cui i grossi cannoni controcarri Pak 43 e Pak 43/41 da 8,8 cm.

Semicingolato SdKfz 250 leichter Schützenpanzerwagen

Semicingolato
SdKfz 250 leichter Schützenpanzerwagen
 La serie SdKfz 250 fu costituita da piccoli semicingolati che rimasero in produzione fino al termine della guerra.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
6 uomini
Peso:
5.380 kg
Motore:
Maybach HL 42 a 6 cilindri a benzina da 100 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4,56 mt
- Larghezza 1,945 mt
- Altezza 1,98 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 59,5 km/h
- Autonomia su strada 299 km
- Guado 0,75 mt, Pendenza 24°
Armamento:
- Vedere testo
 Cenni Storici
Il veicolo che doveva portare alla serie SdKfz 250 leichter Schützenpanzerwagen (veicolo corazzato leggero) ebbe la sua origine dalla stessa esigenza operativa nata nella metà degli anni trenta che aveva dato alla luce la serie SdKfz 251.
L'intendimento era di produrre semicingolati da 1 t e da 3 t per rendere mobili la fanteria e le altre armi destinate ad operare nell'ambito delle divisioni corazzate. Il modello da 1 t fu l'SdKfz 250. L'SdKfz 250, prodotto inizialmente dalla Demag AG di Wetter nella Ruhr, si basava sull'autotelaio dell'SdKfz 10 leichter Zugkraftwagen 1 t, ma era provvisto di uno scafo corazzato a cielo aperto e poteva trasportare una squadra di cinque uomini più il conduttore.
I primi esemplari uscirono nel 1939 ed il mezzo entrò in azione durante la campagna di Francia del maggio del 1940. In confronto al corrispondente veicolo di maggiori dimensioni SdKfz 251, l'SdKfz 250 venne costruito e impiegato su scala molto meno vasta, ma il totale degli esemplari prodotti fu abbastanza notevole: 5930 fra il 1942 e il 1944. Entro la fine della guerra, inoltre, furono prodotte non meno di 14 varianti ufficiali (oltre le consuete varianti non ufficiali) e dal 1943 in poi vennero apportate modifiche alla forma dello scafo intese a facilitare la fabbricazione e a ridurre l'entità di materie prime necessarie. Lo spessore della corazzatura era compreso fra i 6 ed i 14,5 mm. 
 La produzione degli SdKfz 250 ebbe inizio con l'SdKfz 250/1, che aveva un equipaggio di sei uomini ed era armato di due mitragliatrici. Seguirono un certo numero di modelli attrezzati per le trasmissioni radio (SdKfz 250/3) o telefoniche (SdKfz 250/2) e altri per il trasporto delle armi più disparate, dal mortaio da 8,1 cm (Sdkfz 250/7) ad un cannoncino contraerei da 2 cm (SdKfz 250/9). Forse il più singolare dei mezzi porta-armi fu l'SdKfz 250/8, che apparve piuttosto sovraccarico con un cannone per carro corto da 7,5 cm (tratto dalle prime versioni del PzKpfw IV) e con una mitragliatrice coassiale di aggiustamento MG 34 o MG 42 da 7,92 mm.
Vi furono due varianti che ebbero una propria designazione speciale come l'SdKfz 252, un veicolo portamunizioni con rimorchio, interamente mutato nella forma e completamente chiuso, destinato al trasporto di munizioni per le batterie dotate dello Sturmgeschutz (cannone d'assalto); di tale veicolo speciale vennero costruiti solo pochi esemplari perché il normale SdKfz 250 poteva adempiere lo stesso compito altrettanto bene, si che l'SdKfz 252 venne sostituito dall'SdKfz 250/6, che poteva trasportare 70 colpi da 7,5 cm. L'altra versione speciale fu l'SdKfz 253 che operò come posto di osservazione per le batterie Sturmgeschutz e venne provvisto di uno speciale apparecchio radio.
Fra le altre varianti dell'SdKfz 250 furono: l'SdKfz 250/9, una speciale versione a torretta per il compito di esplorazione; l'SdKfz 250/12, modello con il telemetro per il rilevamento degli obiettivi dell'artiglieria; modelli controcarri leggeri armati con cannoncino controcarri da 2,8 cm ad "anima conica" (proietto decalibrato) SdKfz 250/11; vari tipi di modelli per posti comando e per centri trasmissione. Alcune versioni non ufficiali montarono un cannoncino contraerei da 2 cm e vi fu inoltre un tentativo di montare sul mezzo un cannone controcarri da 5 cm.

Semicingolato Maultier

Semicingolato
Maultier 
Il Maultier fu una trasformazione di ripiego di un autocarro Opel in un autocarro semicingolato per il trasporto di rifornimenti in zona avanzata ed ebbe molto successo in tutte le sue variazioni.
Caratteristiche Tecniche
Maultier (lanciarazzi)
Equipaggio:
3 uomini
Peso:
7.100 kg
Motore:
a 6 cilindri da 3,6 lt a benzina
Dimensioni:
- Lunghezza 6 mt
- Larghezza 2,2 mt
- Altezza 2,5 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 38 km/h
Armamento:
- Vedere testo

 Cenni Storici
Il primo inverno di guerra nell'Unione Sovietica (1941-1942) dimostrò all'esercito tedesco che la maggior parte dei suoi mezzi di trasporto ruotati erano completamente inadatti alle spaventose condizioni del terreno coperto dal fango prodotto dal disgelo. In tali circostanze soltanto i semicingolati potevano muoversi, ma distogliere i preziosi mezzi dai loro compiti operativi per impiegarli in funzioni logistiche era naturalmente antieconomico, per cui venne deciso di produrre autoveicoli semicingolati di basso costo.
Ciò venne realizzato in modo molto semplice e cioè prelevando autocarri Opel e Daimler-Benz dalle stesse linee di produzione e sostituendone il complessivo dell'assale posteriore con nuovi alberi di trasmissione collegati a un gruppo di rotolamento (ruote portanti e cingolo) del carro da combattimento PzKpfw II. 
 Dal punto di vista economico fu un buon affare perché il PzKpfw II avrebbe dovuto essere ritirato dalla produzione, mentre così questa poté essere mantenuta in piedi rendendo la trasformazione dell'autocarro ancora più vantaggiosa. I nuovi autocarri semicingolati vennero battezzati Maultier (mulo). Le trasformazioni vennero effettuate utilizzando soprattutto autocarri Opel Tipo S/SSM ed esse risultarono un vero successo, anche se non possedevano la mobilità complessiva dei veri e propri semicingolati. Non paghi di aver prodotto un buon mezzo, i tedeschi, come sempre, vollero impiegare il Maultier anche in altro ruolo.
Le batterie Nebelwerfer (lancianebbiogeni), divenute in seguito normali lanciarazzi per conservando la denominazione originale, erano divenute, alla fine del 1942, parte integrante dell'artiglieria dell'esercito e venne deciso che le formazioni corazzate avessero i loro speciali reparti lanciarazzi. In quel periodo la maggior parte dei reparti Nebelwerfer avevano rampe di lancio trainate, cosicché per poter operare con i carri si rendeva necessaria una versione semovente. La scelta ovvia come punto di partenza era il semicingolato, ma poiché non era possibile assegnarne, si fece ricorso al Maultier.
L'autocarro base venne provvisto di cabina, cofano motore e scafo completamente corazzati. Sul tetto dello scafo venne sistemato un Panzerwerfer 42 da 15 cm (lanciarazzi controcarri) con 10 tubi di lancio. L'arma aveva un settore di direzione di 270° ed un settore di elevazione di 80° e sparava 10 razzi in unica salva.
Il primo dei Maultier venne impiegato nel 1943 ed aveva un equipaggio di tre uomini; i razzi di pronto impiego erano trasportati nell'arma e quelli di ricarica in appositi scomparti ricavati nella parte inferiore dei fianchi dello scafo. Di solito a bordo vi era anche una mitragliatrice. Alcuni di questi Maultier protetti vennero prodotti senza il lanciarazzi e impiegati per il trasporto di razzi supplementari per i veicoli provvisti di rampa di lancio; altri vennero assegnati a reparti diversi dai Nebelwefer, quali veicoli per il rifornimento delle munizioni di prima linea, benché la loro corazzatura fornisse protezione solo contro i proiettili di armi portatili e le schegge di proietti d'artiglieria.