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domenica 15 aprile 2012

Cacciacarri Marder II

Cacciacarri
Marder II
 Il Marder II era una delle più importanti trasfomazioni di carro in cacciacarri. Basato sul PzKpfw II, venne impiegato su tutti i fronti di guerra.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
3 o uomini
Peso:
11.000 kg
Motore:
Maybach HL 62 a benzina da 140 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 6,36 mt
- Larghezza 2,28 mt
- Altezza 2,2 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 40km/h
- Autonomia su strada 190 km
- Guado 0,9 mt, Pendenza 57%, Gradino 0,42 mt, Trincea 1,8 mt
 Cenni Storici
Come il PzKpfw I, anche il PzKpfw II quando entrò in servizio nel 1935, era destinato al ruolo di mezzo da addestramento e di modello di base per l'ulteriore sviluppo dei carri. In pratica dovette, invece, essere impiegato, dal 1939 al 1942, come carro da combattimento, semplicemente perché non vi erano altri tipi di carro sufficienti per sostituirlo, ma anche perché, del resto, il mezzo veniva comportandosi bene anche se il suo armamento era limitato da un cannoncino da 2 cm. Nel 1941, esso però era ormai più che maturo per la sostituzione, in quanto il suo armamento era efficace soltanto contro i mezzi non corazzati e non lo si poteva sostituire stante la ristrettezza del cerchio di rotolamento della torretta, ma poiché la linea di produzione dello scafo era ancora montata ed in funzione la si sfruttò per la trasformazione dei PzKpfw II in Panzerjäger. 
 Il prototipo del nuovo mezzo aveva un cannone controcarro da 5 cm, ma la versione di prima serie montò un modello speciale del cannone controcarro Pak 40 da 7,5 cm e precisamente il Pak 40/2, di grande potenza, che divenne l'arma controcarri standard delle forze armate tedesche, le cui prestazioni vennero ulteriormente esaltate dalla maggiore mobilità conferita al mezzo, il cannone fu collocato dietro uno scudo corazzato dello spessore di 10 mm, inclinato all'indietro ai fini di una sufficiente protezione dell'equipaggio; per equilibrarne il peso venne spostato indietro il motore ed i cofani di questo furono utilizzati come piattaforma di lavoro per i serventi. Il veicolo prese il nome di Marder II benché nei documenti ufficiali venissero usate altre designazioni come Pak 40/27,5 cm auf Slf III (Pak = Panzerabwehrkanone = cannone controcarro; auf = su; Slf = Selbsfahrlafette = affusto semovente).
Il Marder II rimase in produzione fino al 1944 e diventò uno dei molti cannoni semoventi tedeschi, ottenuti per trasformazione, più largamente impiegati e più numerosi; ne vennero infatti prodotti ben 1217 esemplari. 
 Il Marder II fu certamente un'arma manovrabile e valida perché relativamente piccola, con buone prestazioni su terreno vario e con un cannone che poteva mettere fuori combattimento praticamente qualsiasi carro nemico, quali gli stessi superpesanti JS-2 sovietici. Sopra il cofano del motore erano ricavate rastrelliere per 37 colpi e vi era anche spazio per lo stivaggio di 600 colpi per la mitragliatrice MG34 o MG42 da 7,92 mm trasportata normalmente a bordo del mezzo.


 La maggior parte dei Marder II prodotti fu inviata sul fronte orientale, ma il mezzo fu sempre presente dovunque fossero le truppe tedesche.
Nel 1944 ne venne interrotta la produzione, ma lo sviluppo del modello non ebbe peraltro termine. Nelle ultime fasi della guerra, alcuni Marder II vennero dotati di proiettori all'infrarosso per il combattimento notturno; essi vennero impiegati in azione anche sul fronte orientale, ma ormai era troppo tardi perché potessero incidere positivamente sull'andamento della guerra. 

Impiego operativo 

L'entrata in linea dei carri armati russi T34 e KV1, rese superati ed obsoleti tutti i più leggeri carri tedeschi come il Panzer2, basti pensare che la sua entrata in servizio risaliva a lontano 1935. Per combattere questa nuova minaccia pur conservando l'ottimo scafo del Panzer II, si giunse così ad una soluzione di compromesso: il Marder II. Questo cacciacarri ebbe il suo battesimo di fuoco nel 1942 sul fronte orientale, dove la necessità dei suddetti era massima. Successivamente prestò servizio su tutti i fronti dando sempre grande prova di sé. Ben presto scomparso sul fronte occidentale quando la superiorità aerea alleata divenne indiscussa, al contrario sopravvisse sul fronte orientale ove gli ultimi esemplari furono dotati di visori all'infrarosso per i combattimenti notturni.
 L'ottimo rapporto potenza-peso gli garantì una produzione prolungata fino al 1944. In tutto vennero costruiti circa 1217 esemplari sugli scafi dei panzer II versioni A,B,C,F. L'insufficiente protezione data ai serventi dalla sottile piastra frontale era riequilibrata dalla grande gittata e capacità di penetrazione del cannone, nonché dalla manovrabilità e dalla velocità del mezzo. Si trattava comunque di una soluzione di compromesso: il semovente a cielo aperto è notoriamente vulnerabile agli attacchi della fanteria e dei cacciabombardieri; passò dunque in secondo piano con l'entrata in linea dei più potenti e meglio protetti Panzerjäger.


Descrizione tecnica 

Il Marder II (martora in lingua tedesca) è un semovente cacciacarri che sfruttava lo scafo del Panzer II per montarvi un potente cannone anticarro da 75 mm. La cupola era sostituita da una sovrastruttura composta da lastre in acciaio leggermente inclinate, atte a garantire una minima protezione ai serventi. Nelle versioni successive il Pak40/2 (Sd.Kfz.131) venne sostituito dal Pak(36r) (Sd.Kfz.132), un pezzo da campagna russo ricamerato per il 75 mm. Rispetto al precedente, godeva di una maggiore velocità iniziale per far fronte ai carri più pesantemente corazzati, specie sul fronte orientale. Era inoltre equipaggiato con una mitragliatrice MG34 per contrastare la fanteria a breve distanza.


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