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domenica 15 aprile 2012

Cacciacarri Marder III

Cacciacarri
Marder III
 Mezzo di ripiego dell'industria bellica tedesca, realizzato utilizzando come base lo scafo del PzKpfw 38(t).
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio:
4 uomini
Peso:
11.000 kg
Motore:
Praga AC a benzina da 150 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 4,65 mt
- Larghezza 2,35 mt
- Altezza 2,48 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 42 km/h
- Autonomia su strada 140 km
- Guado 0,9 mt, Pendenza 57%, Gradino 0,84 mt, Trincea 1,3 mt
 Cenni Storici
I cannoni semoventi denominati Marder III furono due ed entrambi utilizzavano lo stesso scafo, derivato da quello dei carro Skoda TNHP-S, originariamente prodotto dalla fabbrica Skoda di Pilsen per le forze armate cecoslovacche. Dopo l'annessione della Cecoslovacchia alla Germania 1939, la Skoda continuo a produrcarri armati ma per l'esercito tedesco cambiando la designazione in PzKpfw 38(t). Il progetto originario Skoda subì molte modifiche, sia nella produzione sia nel servizio operativo, e nel 1941 era ormai divenuto un progetto tedesco.
La torretta originaria era comunque troppo piccola per potervi installare armi di potenza adeguata a fronteggiare i carri post 1941 e lo scafo rimase in produzione, ma per scopi diversi da quelli iniziali. Un adattamento ad uno di tali scopi vide la luce nel 1941. Quando scesero in campo carri del tipo di quello sovietico T-34 e l'esercito tedesco si trovò per qualche tempo sprovvisto di cannoni controcarri in grado di fronteggiarli, fu allora che i tedeschi ricorsero ad ogni sorta di improvvisazioni ed una di esse fu appunto l’installazione sullo scafo del PzKpfw 38(t) del cannone campagna Modello 1936 da 76,2 mm, catturato ai sovietici; un’arma ottima per il doppio impiego da campagna e controcarri. Un certo numero di esemplari venne trasformato in Germania. Il cannone fu montato in uno scudo fisso e la trasformazione fu prodotta ai primi del 1942 dando luogo al Marder III o Panzerjäger 38(t) für Pak 36(r) 7,62 cm (t = tschechisch = cecoslovacco; r = russisch = russo). 
 Di tali mezzi trasformati vennero prodotti circa 344 esemplari ed il Marder III venne impiegato non solo sul fronte orientale, ma anche nell'Africa del Nord e altrove. Esso, peraltro, venne considerato in quel periodo un ripiego fino a quando non fu disponibile un numero sufficiente di Pak 40 da cm tedeschi nel 1942, anno in cui cessò la produzione del Marder III con un cannone sovietico e comincio quella con cannone tedesco. La combinazione cannone/scafo continuò ad essere chiamata Marder III, ma la designazione ufficiale fu quella di Panzerjäger 38(t) Ausf H für Pak 40/3 7,5 cm; la nuova arma utilizzava uno scudo ed una installazione leggermente differente dal modello precedente. I primi Marder III armati di Pak 40 furono fatti entrare precipitosamente in azione sul finire della campagna di Tunisia. Fino al 1943 i vari cannoni semoventi tedeschi che armarono lo scafo Skoda utilizzarono, come base, il carro da combattimento PzKpfw 38(t), ma in alcuni modelli iniziali trasformati (compreso il Marder III originario) i veicoli accusavano il maggior peso dalla parte anteriore e ciò ne limitava la mobilità. Sulla base del progetto cecoslovacco originario i tecnici tedeschi riportarono in avanti il motore e spostarono indietro la piattaforma di lavoro cercando così di produrne un vero semovente controcarri.
Appena completato tale progetto, il Marder III subì un nuovo cambiamento perché entrò in linea di produzione il Panzerjäger 38(t) Ausf M für Pak 40/3 7,5 cm, con il cannone e la sua protezione installati nella parte posteriore del veicolo, ottenendo così un mezzo molto più equilibrato il cui nuovo scafo venne utilizzato per montarvi anche molte altre armi. L’ultimo tipo di Marder III venne fabbricato dalla BMM di Praga e ne vennero prodotti, fino a Maggio del 1944, quando la produzione cessò, 799 esemplari.

Il Marder III Sd.Kfz.138 era un cacciacarri di produzione tedesca, basato sullo scafo del carro LT-38 o TNHP-S cecoslovacco.
Indicato come Panzer (38)t secondo la denominazione tedesca, venne utilizzato della Wehrmacht, durante la seconda guerra mondiale.

Impiego operativo 

La necessità di disporre in fretta di un cacciacarri in grado di opporsi ai potenti corazzati sovietici, spinse l’esercito tedesco a sfruttare vari scafi di vecchi carri, ormai obsoleti, per installarvi cannoni controcarro Pak. Il panzer 38(t) era uno di questi. La torretta, armata con un 37 mm, era superata, mentre rimase in produzione l’ottimo scafo su cui veniva installato il cannone controcarro, il Pak(36)r (r=russisch=russo) di preda bellica o, successivamente, il Pak40/3, mantenendo la mitragliatrice di scafo. Il Marder 3 ebbe il suo battesimo di fuoco in  Tunisia quando oramai la battaglia volgeva al termine. Nonostante la buona potenza del cannone questi veicoli erano spesso preda di agguati da parte della fanteria. Si trattava di una soluzione di compromesso e, una volta che tutti gli scafi del Panzer38(t) vennero dirottati alla costruzione del cacciacarri Hetzer, gli si preferì il Marder II come modello similare. La produzione dei due tipi, armati con il Pak36(r) o il Pak40/3, cessò nell'estate del 1944 dopo che la produzione aveva raggiunto circa i 1100 esemplari. Lo scafo del panzer 38(t) rimarrà in produzione per il cacciacarri Hetzer.

Descrizione tecnica 

Il Marder III sfruttava lo scafo del Panzer(38)t, per montarvi cannoni Pak anticarro. Ne furono prodotte principalmente due versioni: 7.5 cm PaK40/3 auf PzKpfw 38(t) Ausf H e Panzerjäger 38(t) mit 7.5 cm PaK40/3 Ausf M. Entrambe montavano un cannone Pak(36)r o Pak 40/3, dietro una sovrastruttura a piastre inclinate elettrosaldate e potevano trasportare quattro uomini di equipaggio. Mentre la prima versione presentava il comparto di combattimento centrale ed il motore posteriore, il modello successivo spostava il motore in una posizione centrale ed indietro il comparto di combattimento. Se il Marder III Ausf H poteva vantare uno stivaggio di 38 colpi ed una protezione da 8 a 50mm, l'Ausf M riduceva la disponibilità di proiettili a 27 colpi e la corazzatura fino ad un massimo di 20mm. Erano entrambe equipaggiate con una mitragliatrice MG 37(t) di scafo più un'ulteriore mitragliatrice o pistola mitragliatrice per la protezione dei serventi dalla fanteria nemica.


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